13 Febbraio 2024 - 18:49:20
di Martina Colabianchi
“L’eventuale decisione di spostare la sede regionale da L’Aquila a Pescara da parte di Confindustria rappresenta una scelta interna di un soggetto che non è una pubblica amministrazione. Bisogna però chiedersi perché tale Associazione datoriale stia arrivando a questo tipo di determinazione. E la risposta temo che sia legata ad un indebolimento del tessuto produttivo ed economico e del peso politico della nostra provincia, rispetto all’area costiera, di cui anche la politica regionale in questi ultimi cinque anni di centrodestra è corresponsabile e che, con buona pace di tutte le argomentazioni sull’importanza di sviluppare il capitale latente delle aree interne, rischia di fissare il baricentro della vita istituzionale, politica, economica nell’area costiera“.
Ad affermarlo è Rita Innocenzi – sindacalista della Cgil, candidata per il Partito Democratico nel collegio provinciale dell’Aquila – dopo che il Consiglio generale di Presidenza di Confindustria Abruzzo ha inserito all’ordine del giorno dell’assemblea, fissata per il prossimo 16 febbraio, la modifica statutaria e il cambio della sede centrale e legale dell’associazione di categoria dall’Aquila a Pescara. Nel capoluogo di regione, verrebbe mantenuta solo una sede operativa.
“La realtà ci ha consegnato purtroppo un tessuto economico della provincia aquilana più sofferente che altrove. Un tessuto, va ricordato, fatto di piccole e medie imprese. Per comprendere meglio tale sofferenza, ricordiamoci quanto abbiamo tutti insieme sostenuto nel corso della battaglia che abbiamo condotto e vinto per evitare la restituzione delle tasse sospese dopo il sisma del 2009. Allora sostenemmo, a ragione, che la sospensione delle tasse non aveva affatto viziato la concorrenza con il resto del Paese e dell’Europa e che, semmai, della nostra debolezza ne avevano giovato quelle imprese di fuori cratere che prontamente si riversarono da noi. Lo shock del terremoto ha lasciato ferite profonde che anche oggi non si sono rimarginate, e prova ne è il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza Complementare che giustamente per i nostri territori si aggiunge al PNRR ordinario. La pandemia infatti per noi ha significato un secondo e pesantissimo shock su un sistema economico ancora sofferente“.
Incalza, dunque, Innocenzi: “la politica regionale negli ultimi cinque anni non ha affrontato questo problema. Probabilmente, anche il fatto che fisicamente gli assessorati di riferimento per le attività produttive siano tutti dislocati a Pescara, credo incida nella eventuale scelta di Confindustria di spostarsi a Pescara. Se però questa scelta interna a Confindustria, dovesse ad esempio comportare lo spostamento delle attività di Fondimpresa allora, alle valutazioni di contesto, si aggiungerebbero preoccupazioni molto pesanti. Se, in sostanza, il fondo interprofessionale di cui Confindustria è parte insieme anche alle organizzazioni sindacali, a controllo Pubblico, e che si occupa della rilevantissima materia della formazione continua per le lavoratrici e per i lavoratori, dovesse subire uno spostamento, le conseguenze per L’Aquila e le aree interne non saranno indolori“.
“Per chi si candida in Regione Abruzzo, – conclude Innocenzi – il tema di uno sviluppo sostenibile dell’Abruzzo nella sua interezza e privo di squilibri interni è un tema che va affrontato con determinazione e corredato da risposte concrete. E occorre fare quello che non è stato fatto con necessaria efficacia in questi anni in provincia dell’Aquila: creare condizioni per mettere in rete le piccole e medie imprese, per renderle competitive, favorirne l’accesso al credito, l’innovazione digitale e di processo, aiutarle ad affrontare la sfida, ineludibile, della transizione ecologica“.