13 Febbraio 2024 - 16:28:31
di Martina Colabianchi
“Pur consapevole che si tratta di una scelta che attiene alle dinamiche interne di un’associazione di tipo privatistico, non posso non sottolineare, come ho fatto con il presidente Silvano Pagliuca, che la sede legale di Confindustria Abruzzo non può che stare nel capoluogo di regione“.
Così il primo cittadino dell’Aquila, Pierluigi Biondi, in merito allo spostamento della sede centrale e legale di Confindustria Abruzzo dal capoluogo, dove attualmente si trova, a Pescara. Il cambio della sede, all’ordine del giorno di un’assemblea prevista il prossimo 16 febbraio, ha infiammato il dibattito all’interno della stessa Confindustria e anche della politica regionale, tutta intenta nella campagna elettorale in vista delle prossime elezioni regionali.
“Non si tratta di una mera rivendicazione campanilistica – prosegue Biondi – ma del riconoscimento innanzitutto istituzionale e in seconda battuta morale che si deve a un territorio in cui il mondo produttivo è stato colpito duramente e si è risollevato con coraggio e abnegazione, anche contando sull’impegno dello Stato che ha previsto misure specifiche di sostegno. Senza contare che, anche a distanza di 15 anni, L’Aquila e il cratere continuano a essere al centro di programmi specifici di finanziamento per il sostegno socio-economico, come Restart o Next Appennino, che rappresentano dei veri e propri esperimenti di rilancio delle aree interne, dei modelli esportabili in tutta Italia“.
Se da una parte il primo cittadino si accoda alla levata di scudi che ha visto tutta la politica regionale in difesa della sede aquilana di Confindustria, dall’altra si scaglia contro quanto dichiarato dalle opposizioni sul tema:
“Purtroppo un dibattito che poteva essere pacato e costruttivo è stato avvelenato dagli interventi sguaiati del Partito democratico locale, quegli stessi che oggi chiamano – addirittura! – all’insurrezione e rievocano i moti del 1971 e si ricordano solo ora dell’Aquila, mentre dormivano quando Luciano D’Alfonso, da commissario alla sanità, sdoppiava la centrale unica del 118, originariamente prevista da Gianni Chiodi sul capoluogo, o quando la giunta regionale di centrosinistra approvava la delibera di funzionalizzazione tra gli ospedali di Chieti e Pescara per far nascere il Dea di secondo livello nell’area adriatica, con Giovanni Lolli vicepresidente dell’esecutivo, Pierpaolo Pietrucci consigliere di maggioranza e Massimo Cialente presidente del comitato ristretto dei sindaci della Asl. Gli stessi che si erano distratti quando l’ex ministro Dario Franceschini riformava le soprintendenze, trasformando quella aquilana ‘a scadenza’ o quando venne decisa la fusione dei consorzi di sviluppo industriale con la nascita dell’Arap e l’individuazione della sede a Cepagatti”.
“Comunque ben venga la battaglia del Pd, adesso sono certo che la continueranno chiedendo ai loro autorevoli candidati provenienti dalle fila della Cgil e della Cna di adoperarsi affinché tanto il sindacato quanto l’organizzazione degli artigiani spostino le loro sedi principali dalla città di Pescara a quella dell’Aquila“, conclude Biondi.