21 Febbraio 2024 - 19:02:48

di Martina Colabianchi

É stata inaugurata ieri all’Aquila, alla presenza del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il NUE112 Abruzzo, la Centrale Unica di Risposta per le emergenze, attiva 24 ore su 24, che unificherà le richieste d’intervento che giungono ai numeri di emergenza 112-113-1530-115-118, fino ad oggi divise tra le FFOO (Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia Costiera), Vigili del Fuoco e il Soccorso Sanitario.

Una rivoluzione che permetterà uno screening iniziale delle richieste per veicolare unicamente le reali emergenze alle centrali operative delle diverse istituzioni coinvolte.

La struttura della Centrale Unica di Risposta (CUR) del Numero Unico Europeo di Emergenza NUE 112, che sarà operativa dal prossimo 12 marzo, è stata allestita presso gli uffici dell’Agenzia Regionale di Protezione Civile.

Partiremo con i distretti telefonici di Pescara e con i primi tre distretti telefonici di Chieti, quindi Chieti, Lanciano e Vasto – spiega il Direttore dell’Agenzia Regionale di Protezione civile e responsabile del NUE, Mauro Casinghini –. Il 26 marzo verrà attivato il distretto di Teramo e i tre distretti dell’Aquila, quindi L’Aquila, Sulmona ed Avezzano. I nostri operatori sono quaranta, per cui ringrazio la società Abruzzo Progetti con cui abbiamo selezionato il personale, che saranno divisi in tre turni per cui avremo circa nove operatori al giorno h24“.

Casinghini, interrogato dalla stampa, spiega il funzionamento del nuovo servizio:

“All’utente che chiamerà il numero di emergenza risponderà la centrale che provvederà a localizzare e compilare la scheda anagrafica. Localizzare significa anche classificare a seconda di quale è la situazione di emergenza che, una volta classificata, passerà all’ente competente o contemporaneamente anche agli enti concorrenti, questo è uno dei plus del servizio perché contemporaneamente potrà essere interessato sia l’ente competente in virtù di una lista approvata dal Prefetto, sia anche gli enti concorrenti che vengono attivati per dare contemporaneità all’intervento”.

Piantedosi, nel suo discorso in conferenza stampa a fianco del presidente di Regione Marco Marsilio ha sottolineato come da oggi, di fatto, l’Abruzzo entri a far parte di un progetto europeo, progetto riconosciuto come una delle migliori modalità per adempiere alla prescrizione dell’Unione Europea di dotarsi di un numero unico per le emergenze.

“Io sono davvero molto felice, mi congratulo con il presidente Marco Marsilio – ha detto il ministro in apertura di conferenza -. Meno di un anno fa sottoscrivemmo un impegno solenne con i cittadini di questa regione per portare a compimento questo progetto, e sono stato messo al corrente man mano che questo veniva formandosi. So che c’è stata una formazione adeguata del personale e sono certo che darà ottimi risultati“.

L’Abruzzo, “regione tenace come i suoi abitanti“, arriva come 14° regione a questo progetto e proprio per questo – sottolinea Piantedosi – “potrà dare un apporto positivo al NUE112 in quanto forte dell’esperienza già accumulata a livello nazionale, caricandosi del compito e dell’onere di aiutare la prosecuzione” di un servizio che, spiega, metterà tutte le istituzioni preposte alla risoluzione delle emergenze nella condizione di meglio dedicarsi alle chiamate più urgenti grazie a una maggiore scrematura.

Spero di tornare un giorno in visita in Abruzzo per prendere atto delle modalità e dell’efficacia di questo servizio in Regione – così ha concluso il ministro -. Speriamo porti beneficio anche per quelle situazioni che fanno parte della quotidianità dei cittadini, non solo per le grandi emergenze. Auguri all’Abruzzo“.

È stato un lavoro molto duro e costoso, abbiamo dovuto mettere risorse proprie, circa 4 milioni di finanziamento – spiega il presidente di Regione Marco Marsilio a LaQtv -. Sono tre anni che si lavora per adeguare le infrastrutture tecnologiche, reclutare e poi formare il personale, creare insomma tutti i meccanismi utili per fare una partenza con il piede giusto. Sicuramente l’Abruzzo e gli abruzzesi avranno uno strumento in più per garantire la loro tutela“.

Soddisfazione per il nuovo servizio è stata espressa anche dal sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi:

“Con l’inaugurazione in città del “Numero unico di emergenza 1-1-2″, L’Aquila consolida il suo primato di città simbolo e modello per la gestione delle situazioni critiche. Ringrazio il presidente della Regione, Marco Marsilio, per aver raccolto l’appello che avevo già lanciato nel 2018 ma che, con la gestione del centrosinistra, era caduto nel vuoto. Un servizio capace di fornire una risposta immediata ai cittadini e che, insieme alla posa della prima pietra della nuova centrale operativa del 118 della provincia dell’Aquila in corso di realizzazione, dimostra come finalmente un’amministrazione regionale – con atti concreti – riconosce e consolida le prerogative del capoluogo”.

Non mancano, però, anche voci critiche sui ritardi e sulle effettive risorse in possesso del personale delle forze dell’ordine per poter rispondere efficacemente alle emergenze. Ad esprimere perplessità in merito è il segretario del Nuovo Sindacato Carabinieri, Roberto Di Stefano:

Sono molto contento per i nuovi posti di lavoro creati che permetteranno a 40 famiglie di avere fiducia nel futuro” ci dice Roberto Di Stefano, sindacalista dei Carabinieri, “ma viene da domandarci come mai tutta questa tecnologia utilizzata dal NUE112 per l’identificazione e il rintraccio preciso delle richieste e dei richiedenti non sia stata fino a ora disponibile per le nostre centrali operative. E’ indubbio che il NUE112 ci consentirà di avere finalmente informazioni di qualità dalle quali gestire i nostri interventi, ma è bene sottolineare che il collo di bottiglia rimane la necessità di avere risorse sul territorio (e nelle centrali operative) in grado di affrontare le emergenze efficacemente“.

I protocolli di gestione delle chiamate al NUE112 presuppongono centrali operative di secondo livello (“l’antico” 112) strutturate in una maniera che nella maggioranza dei casi non risponde alla realtà immaginata” – continua Di Stefano -. “Nella quasi totalità dei casi, infatti, c’è un solo Carabiniere a rispondere, e che deve, contemporaneamente, gestire altre situazioni, attivare eventuali supporti, mentre è anche impegnato a rispondere alle normali telefonate che arrivano ai centralini, e, tra le altre cose, nel resettare le centinaia di telefonate di allarme collegate al sistema del tracciamento degli arresti domiciliari che arrivano ogni giorno; un sistema che onera gli operatori perché la quasi totalità dei numerosi allarmi sono falsi, non corrispondono a una situazione di emergenza, ma comunque li impegnano e responsabilizzano; provate a pensare se l’operatore dovesse inviare una pattuglia per verificare ogni allarme“.

Ben venga il supporto del NUE112, è una novità apprezzabile perché aiuta il processo delle emergenze”, conclude il sindacalista dei Carabinieri Roberto Di Stefano, “ma non deve essere dimenticata l’esigenza di avere personale in numero adeguato e ben retribuito: Le nostre centrali operative sono in continua crisi di personale, con turni che vanno oltre le normali ore previste per lunghi periodi; non si può certo pensare di obbligare il personale a effettuare prestazioni straordinarie per compensare deficienze organiche che non sono colpa del Lavoratore, anche perché retribuite con soli 7/8 euro l’ora“.