24 Febbraio 2024 - 12:32:54

di Martina Colabianchi

La protesta messa in atto da sigle sindacali, lavoratori e lavoratrici, professionisti e cittadini ci vede tutt’altro che indifferenti. Facciamo nostra, infatti, la mobilitazione messa in atto in questi giorni in difesa dei Nuclei di Cure Primarie, per una sanità di prossimità e per una Asl che dia spazio a giovani professionisti“.

Così, in una nota, l’ANPI L’Aquila esprime tutto il suo sostegno alla protesta di sindacati, medici ed esponenti politici cittadini a difesa dei Nuclei di cure primarie, a rischio chiusura a causa della mancata sostituzione dei medici andati in pensione. Fatto, questo, che sta generando non poche tensioni tra le sigle sindacali e la Direzione generale della Asl, della cui sede è stata occupata una stanza dai manifestanti.

“Essere antifascisti non vuol dire solo condannare i crimini del ventennio più buio della storia d’Italia, ma vuol dire molto di più. Essere antifascisti vuol dire difendere i diritti della costituzione. Essere antifascisti vuol dire anche sostenere una sanità per tutte e tutti, costruire uno stato e dunque un servizio sanitario che si prenda cura di tutte e tutti a partire dalle fasce più deboli della nostra società, fatta di fragili e malati. Essere antifascisti vuol dire far sì che ogni cittadina ed ogni cittadino sia messo nelle condizioni di essere libero. La libertà di poter lavorare, di poter sfruttare le proprie competenze e la propria professionalità nella propria terra”.

Tutte queste sono le libertà che da due anni medici e pazienti rischiano di vedersi negati nella provincia dell’Aquila. Per questo l’Anpi sostiene la protesta di chi si oppone a questa visione della sanità, del lavoro e del mondo“, concludono.