28 Febbraio 2024 - 12:51:08

di Tommaso Cotellessa

 Ha preso il via questa mattina il Convegno Internazionale “Fuori dal centro Disegno e invenzione nell’Italia di mezzo e al Sud (secoli XVI-XVIII), con la prima sessione dei lavori che si è svolta all’interno dell’Auditorium della Fondazione Carispaq a L’Aquila. L’evento proseguirà anche nella giornata di domani, giovedì 29 febbraio, presso l’Aula Magna del Dipartimento di Scienza Umane dell’Università degli Studi dell’Aquila.

Si tratta di una due giorni di confronto scientifico con esperti provenienti da tutta Europa organizzata dai Professori Michele Maccherini, Luca Pezzuto, Simonetta Prosperi Valenti Rodinò,

Il convegno è stato posto al termine della mostra inaugurata lo scorso 30 novembre “Giulio Cesare e Francesco Bedeschini – Disegno e Invenzione a L’Aquila nel Seicento” ancora in corso presso il Munda (Museo Nazionale d’Abruzzo) dell’Aquila, e che chiuderà il 3 marzo, organizzata dallo stesso Museo, della Fondazione Carispaq e dall’Università dell’Aquila.

I lavori di questa mattina sono stai arricchiti dall’esposizione di un inedito dipinto di Giulio Cesare Bedeschini, attualmente di proprietà privata. Si tratta di un bozzetto preparatorio riguardante il ciclo di affreschi che decora la Cappella Branconio in San Silvestro a L’Aquila.

Il Professor Maccherini ha spiegato che l’opera in questione è stata reperita grazie ad un collezionista che ha contattato la Fondazione Carispaq, che negli anni ha guadagnato grande credibilità sul piano della cultura. Il collezionista ha segnalato la presenza di uno straordinario bozzetto per gli affreschi della cappella Branconio di San Silvestro all’Aquila dove un tempo era collocato il quadro della “Visitazione” di Raffaello Sanzio. Gli affreschi dei Bedeschini facevano da scrigno prezioso a questo straordinario dipinto, che rappresenta una sorta di gemma rara oggi custodita all’interno del museo del Prado.

Il disegno presentato stamane “è straordinario non solo e non tanto perché rappresenta il bozzetto preparatorio” parole di Maccherini “ma perché Giulio Cesare Bedeschini adotta una tecnica particolare di disegno quella del “Taglia e incolla” ovvero un modo di lavorare che non è soltanto disegnare ma nella quale si aggiunge sul disegno le correzioni o l’invenzione per mezzo di frammenti di carta che vengono sovrapposti. Questo è l’elemento straordinario” ribadisce il professore “che rappresenta un inedito assoluto, infatti Giulio Cesare Bedeschini adotta la stessa pratica cioè ci sono almeno tre inserti di stoffa che vanno a coprire e a modificare il bozzetto. Non avevo mai visto un dipinto in cui si utilizzasse questa tecnica anche con la tela”