29 Febbraio 2024 - 12:50:51
di Martina Colabianchi
La giustizia amministrativa abruzzese tra peculiarità del territorio in cui agisce, l’attualità nazionale e internazionale e le nuove tecnologie: questi i temi al centro della relazione della presidente del TAR Abruzzo, Germana Panzironi, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario.
Come sottolineato dalla stessa presidente, infatti, la celebrazione dell’inizio dei lavori è anche consueta occasione per fare riflessioni sull’efficacia del sistema della giustizia amministrativa che, come esplicitato dalla relazione, mediante lo svolgimento dei suoi compiti è riuscita a porsi come sostegno prima nel complesso periodo segnato dalla pandemia di Covid-19 e ora nel difficile scenario compromesso dai conflitti in corso.
La presidente ha sottolineato, intervistata da LaQtv, il grande sforzo compiuto durante i mesi difficili del 2020: “Tutto il sistema della giustizia amministrativa ha svelato la propria forza, perché noi anche durante la pandemia non abbiamo mai smesso di fare udienze. Abbiamo trovato questo sistema di farle da remoto, quindi evitando la presenza fisica nelle aule di tribunale, ma a parte il primo mese che tutti noi ricordiamo, il famoso marzo 2020, noi già da mese successivo abbiamo fatto udienze da remoto per non creare nessuna soluzione di continuità nell’attività giurisdizionale. Il TAR ha poi avuto ondate di contenzioso anomalo dovute ai tragici eventi del terremoto e alla successiva ricostruzione che ancora si fa sentire nella nostra attività“.
Nucleo centrale della relazione di Panzironi, però, sono le annose problematiche dei lunghi tempi dei processi e dello smaltimento delle cause pendenti. L’Europa, infatti, nell’ambito del PNRR chiede ai Paesi di risolvere al più presto queste criticità che tornano, ogni anno, protagoniste delle relazioni delle aperture degli anni giudiziari. La presidente, in merito, ha sottolineato l’assenza di un Ufficio del Processo nel Tribunale amministrativo locale nonostante la presenza di arretrati considerevoli anche a causa della cronica carenza di organico.
“Il TAR Abruzzo è un TAR importante perché ha un territorio esteso, vasto, e ha un contenzioso molto diversificato, quindi noi ci troviamo ad affrontare qualsiasi tipo di materia – ha spiegato Panzironi -. Chiaramente, il TAR Abruzzo ha sofferto di una sistematica carenza di personale, sia dei magistrati che del personale amministrativo che sono preziosi supporti all’attività giurisdizionale. Siamo riusciti ad ottenere più personale magistratuale e amministrativo, anche se non siamo ancora in una situazione di pienezza di organico, ma comunque siamo riusciti a rimettere in sesto alcune criticità che io ho trovato ad inizio della mia presidenza“.
Infatti, per quanto riguarda il TAR Abruzzo il 2023 è portatore di buone notizie: lo smaltimento dell’arretrato, infatti, è andato avanti a spron battuto, attestandosi ad oltre il 20%. Oltretutto, sono stati definiti più ricorsi rispetto a quelli ricevuti: questo significa che il TAR non produce più arretrati.
Ancora qualche numero dell’anno appena trascorso: sono state pubblicate 479 sentenze (+46%), rispetto alle 328 del 2022. Tornando alle tempistiche dei giudizi, i tempi medi di definizione si attestano al di sotto della media: 37 giorni nel cautelare a fronte di 47 giorni a livello nazionale. Per quanto concerne la qualità dei giudizi, anch’essi al centro della valutazione dell’attività del Tribunale, l’esigua percentuale di appelli (86, pari al 17%) è segnale di merito.
Panzironi passa poi ad una disamina della distribuzione dei contenziosi per materia: la prima materia risulta l’edilizia, a seguire gli appalti per cui è confortante il dato sui ricorsi (+50%), indice di forza e vitalità del mercato. Nella pubblica Amministrazione, invece, si registra un decremento dei ricorsi, segno del buon funzionamento.
Tanto dolente la manutenzione e la gestione dell’edificio in cui il TAR si trova ad operare. La presidente sottolinea, infatti, una suddivisione degli spazi poco razionale e un progressivo invecchiamento degli immobili. Nonostante si dia segno di apprezzare le opere di adeguamento dell’edificio in atto, si sottolinea come sia necessario avviare interlocuzioni per trovare un nuovo immobile che meglio possa rispondere alle esigenze degli uffici.
In conclusione, la presidente Panzironi sceglie di soffermarsi sull’impiego dell’Intelligenza Artificiale nella giustizia amministrativa, sottolineandone gli innegabili pregi, ma ponendo anche l’attenzione sui rischi di una eccessiva prevedibilità dei giudizi affidati all’algoritmo senza che i casi possano, così, essere esaminati individualmente nelle loro peculiarità. Per cui, dice Panzieri, vi è la necessità che il modello algoritmico utilizzato sia corredato di una spiegazione comprensibile e che, soprattutto, vi sia sempre l’apporto di un funzionario. Che l’Intelligenza Artificiale sia, insomma, di supporto all’azione giudiziaria e non sostitutiva dell’intelligenza umana.