03 Marzo 2024 - 16:00:09
di Redazione
“Le amministrazioni separate del versante aquilano e teramano del Gran Sasso d’Italia, ma
anche le Asbuc della provincia teramana ubicate sui Monti della Laga, reiterano con decisione
e fermezza la loro contraria volontà alla trasformazione tout court del Sito di Interesse
Comunitario del Gran Sasso in Zona di Speciale Conservazione”.
Lo scrive in una nota l’Asbuc di Assergi.
“La delibera di Giunta Regionale del 28 dicembre 2023 che, ad oggi, non sembra essere stata ancora pubblicata, deve essere annullata in via di autotutela per poi permettere a tutte le popolazioni interessate, da un provvedimento di natura così costrittiva, di partecipare attivamente ad una tale decisione ma soprattutto di stimolare, come già fatto con atto ufficiali, la rimodulazione dello stesso SIC”.
“Noi rappresentanti delle popolazioni montane e pedemontane coinvolte siamo realmente delusi dall’atteggiamento delle forze politiche tutte; non v’è stato sino ad oggi, sebbene si viva in questi giorni un clima fervente di campagna elettorale per le elezioni regionali che si avvicinano, un dibattito su questo tema così delicato – aggiunge la nota – Sarebbe auspicabile che tutti coloro che intendono essere votati e scelti per il futuro governo regionale dichiarino il loro parere, quello che avrebbero intenzione di porre in essere se votati; insomma che i politici non credano che si possa evitare il confronto su un tema così delicato ed importante per il futuro delle popolazioni dell’area interna del Gran Sasso, ma che anzi diano
vita ad un serio tavolo di confronto”.
“Non ci si nasconda: il problema esiste – prosegue la nota – E’ serio e va affrontato ed ogni politico delle province di L’Aquila e Teramo dovrebbe discuterne. Invece tutto tace. Resta ferma l’intenzione di impugnare il provvedimento di Giunta e di opporsi a questo metodo medievale di imporre le decisioni, adottate peraltro senza conoscerne le conseguenze. Questo rumoroso silenzio ne è la piena dimostrazione”.