06 Marzo 2024 - 10:57:11

di Martina Colabianchi

Il Ministero della Cultura ha espresso con fermezza il proprio parere sulla legge della Regione Abruzzo, la quale ha tagliato la Riserva del Borsacchio, sottolineando le gravi violazioni costituzionali che questa decisione comporta. Tale posizione è stata trasmessa ufficialmente alla Presidenza del Consiglio dei Ministri“.

È quanto annunciato dalle Guide del Borsacchio, dalla fine dello scorso anno in prima fila nelle proteste generatesi in merito al contestato emendamento approvato dalla Giunta regionale lo scorso dicembre e che adesso, dopo le proteste locali di associazioni e opposizioni politiche, sarebbe avversato anche dal Governo centrale in quanto, tra le altre cose, la Regione non avrebbe coinvolto nella decisione i territori, le istituzioni locali e le associazioni.

Secondo il parere del Ministero, la legge regionale viola la Costituzione su tre fronti distinti. Primo, la mancanza di una riserva rende impossibile l’applicazione dell’art. 142 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, che è fondamentale per la tutela del patrimonio paesaggistico. Secondo, la legge è stata approvata senza coinvolgere gli enti territoriali interessati, tra cui il Comune di Roseto e la Provincia di Teramo, violando così il principio di sussidiarietà e il diritto alla partecipazione delle autorità locali. Terzo, la legge apre la strada a interventi edilizi straordinari senza rispettare regolamenti comunali o piani urbanistici, mettendo a rischio la tutela e la conservazione del territorio“.

Il Capo dell’Ufficio Legislativo del Ministero della Cultura ha sollevato la questione di incostituzionalità della Legge Regione Abruzzo n. 4 del 25/01/2024 presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri – prosegue il presidente delle Guide del Borsacchio, Marco Borgatti -. Egli ha sottolineato che questa legge ha operato la sostanziale cancellazione della Riserva Borsacchio, in palese violazione del procedimento previsto dalla Legge Quadro sulle Aree Protette e dell’articolo 117 della Costituzione, che sancisce il principio di leale collaborazione tra Stato e Regioni. La mancanza di consultazione preventiva degli Enti Locali interessati e l’omissione nell’individuare gli obiettivi da perseguire e valutare gli effetti prodotti sono elementi chiave che sottolineano l’irregolarità di questa legge“.

L’attenzione ora si sposta sulla decisione del Governo riguardo alla promozione della questione d’incostituzionalità davanti alla Corte Costituzionale. Il termine per questa azione è fissato entro i 60 giorni dalla pubblicazione della legge, ossia entro il 25 marzo 2024. Si tratta di un momento cruciale per la tutela del patrimonio ambientale e culturale della regione Abruzzo e per il rispetto dei principi fondamentali sanciti dalla Costituzione italiana“, ha concluso.

Arriva una prima solenne bocciatura all’operato della maggioranza di centrodestra che attualmente governa la Regione Abruzzo sulla vergognosa decisione di ridurre drasticamente il perimetro della Riserva Naturale del Borsacchio – commenta il WWF Abruzzo in una nota -. In tal senso va letta la nota inviata dall’Ufficio legislativo del Ministero della Cultura (competente sull’argomento per via della tutela paesaggistica che accompagna quella naturalistica) alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per il successivo inoltro alla Regione stessa. In buona sostanza il Ministero ricalca le osservazioni già avanzate dal WWF, dalle altre Associazioni e dagli enti locali (Provincia di Teramo e Comune di Roseto), allibite a fronte di una decisione assunta nottetempo con l’inserimento di un emendamento del tutto estraneo alla legge finanziaria in discussione e senza il benché minimo rispetto delle procedure“.

L’Ufficio legislativo, con un significativo riferimento al “taglio” del Parco regionale Sirente-Velino (provvedimento impugnato dal Governo e dichiarato illegittimo dalla Corte Costituzionale), ricorda le normative di legge, che non contemplano azioni “carbonare” nel cuore delle notte come quella messa in atto dai consiglieri Emiliano Di Matteo (Forza Italia), Mauro Febbo (Forza Italia), Simona Cardinali (Lega), Federica Rompicapo (Lega) e Umberto D’Annuntiis (Fratelli d’Italia)“.

Un passo importante – sottolinea la delegata del WWF Italia Filomena Ricci verso la necessaria impugnazione di un articolo di legge assurdo, approvato senza neppure sentire il dovere morale di consultare gli enti locali interessati, obbligo peraltro previsto dalla legge, e di rispettare le norme in vigore, impugnazione che anche il WWF ha ufficialmente richiesto al Governo“.

Presto arrivano i primi commenti politici alla nota del Ministero della Cultura, in primis quello del candidato alle regionali per il Patto per l’Abruzzo, Luciano D’Amico, che così si esprime in merito:

“Sono molto preoccupanti le osservazioni ministeriali che leggiamo in merito alla Riserva del Borsacchio, soprattutto sul rischio di cementificazione, che la Giunta uscente ha sempre voluto minimizzare o addirittura negare. Quelle propinate a gran voce dal centrodestra, Marsilio in primis, sembrano proprio rassicurazioni fallaci che si smontano leggendo il documento del Ministero, che esplicita chiaramente come nei territori interessati dalla Riserva del Borsacchio non ci sarà alcuna tutela paesaggistica e si potrà cementificare in modo pressoché indisturbato. Tutto questo perché la legge regionale innesca un mix micidiale, dato dal combinato disposto della riduzione della Riserva, da un lato, e dalla possibilità di derogare al regolamento comunale di Roseto e ai piani urbanistici, dall’altro”.

Oltre a questo, anche se basterebbe a depennare completamente la legge dalla storia di Regione Abruzzo, – prosegue D’Amico – viene smentito anche quanto sostiene il centrodestra in merito alla tutela paesaggistica: l’applicazione dell’art. 142 del Codice dei beni culturali e del paesaggio presuppone, infatti, che esista una riserva. Viene poi confermato anche quanto abbiamo sempre sostenuto, e cioè che la legge è illegittima perché non ha rispettato il procedimento legislativo ed è stata approvata senza coinvolgere gli enti territoriali interessati“.

Tutto questo è inaccettabile – incalza – Forza Italia, con l’avallo e il sostegno di Fratelli D’Italia e Lega, ha sferrato un duro colpo al patrimonio naturalistico abruzzese. Noi abbiamo il dovere di difendere la nostra terra da chi non la conosce, non la ama e soprattutto la vede come un patrimonio da depauperare in nome del consenso elettorale, o peggio. Ieri è toccato al Parco Sirente Velino in provincia dell’Aquila, oggi alla Riserva del Borsacchio in provincia di Teramo, dobbiamo vigilare affinché non si verifichino più azioni di questo tipo, che potrebbero coinvolgere anche altri luoghi meravigliosi del nostro Abruzzo. Non vogliamo più nella nostra Regione chi pretende di imporre un’azione di governo senza l’ascolto dei territori e dei cittadini, senza alcuna visione di sviluppo sostenibile, o senza reale rispetto per una terra, come la nostra, che viene considerata regione verde d’Europa proprio per la sua biodiversità“.

Anche il Ministero della Cultura boccia Marsilio sulla riperimetrazione della Riserva del Borsacchio, che prevedeva la riduzione dell’estensione da 1.100 ettari a soli 24,7 ettari. In pratica, la Regione aveva deciso di cancellare la riserva, il governo non ha potuto che dire no a questo scempio nella forma e nella sostanza”.

Così Giulio Sottanelli, deputato abruzzese di Azione.

L’ufficio legislativo del Mic evidenzia tutti i vizi di una delibera sconcertante, per la riserva, per la tutela dell’ambiente, per tutto il territorio – prosegue Sottanelli -. Tutto quello che noi avevamo denunciato da subito. Una decisione calata dall’alto, senza alcuna relazione tecnico-scientifica, senza mai coinvolgere gli Enti locali. Per Marsilio si tratta di una stroncatura netta, a conferma di quanto poco il governatore uscente conosca l’Abruzzo e si interessi del territorio. Cose che gli elettori abruzzesi hanno ormai capito bene, dopo cinque anni di pessimo governo regionale. Domenica – conclude – potranno finalmente voltare pagina”.

Persino il Ministero della Cultura esprime forte contrarietà sul taglio della riserva del Borsacchio, sottolineando gravi ed evidenti violazioni costituzionali. Nessun coinvolgimento degli enti locali, rischi seri e conclamati per l’interesse naturalistico, la tutela e la conservazione del territorio“.

Queste le parole di Daniele Marinelli, segretario regionale Pd Abruzzo.

“È esattamente quello che abbiamo contestato al presidente uscente e alla giunta di centrodestra, che nottetempo si è resa protagonista di questo attentato alla tutela dell’ambiente. Ora il governo deve promuovere la questione di incostituzionalità di fronte alla Corte costituzionale, facendo finalmente l’interesse dell’Abruzzo. Non con le chiacchiere o i treni dei desideri, ma con i fatti”.

La riserva del Borsacchio va ripristinata e difesa. Non è la prima volta che la giunta Marsilio interviene per tagliare o cancellare riserve. L’Abruzzo merita molto di più di una giunta che preferisce gli interessi particolari di pochi all’interesse generale di tutti“, conclude Marinelli.