07 Marzo 2024 - 18:13:54

di Redazione

Territori come quello dell’Abruzzo che hanno vissuto negli ultimi anni momenti molto drammatici, come quelli del terremoto, non possono essere lasciati indietro rispetto a chi invece pensa di viaggiare a velocità doppia o tripla, non considerando che o si va avanti tutti insieme come Stato, come Repubblica, come cittadini“.

Lo ha detto il professore di Diritto costituzionale Nicola Grasso, intervenuto oggi pomeriggio, insieme a Pasquale Tiridico, docente di Politica economica ed ex presidente dell’Inps, all’incontro-dibattito sull’autonomia differenziata “Lavoro. Europa. Quale futuro per l’Abruzzo?”, con i candidati alle elezioni regionali del M5S della provincia dell’Aquila, Massimo Di Giambattista e Simonetta De Felicis.

L’autonomia differenziata è stato uno degli argomenti al centro della campagna elettorale delle elezioni regionali che ci saranno domenica 10 marzo.

“E’ un tema importantissimo anche per queste consultazioni regionali -ha aggiunto – Il disegno di legge sull’autonomia differenziata su cui ho relazionato in audizione lunedì alla Camera dei deputati tende a disgregare L’Italia, tende a fare in modo che ci siano 20 Repubbliche autonome con una sorta di patchwork, dove ogni regione acquisisce delle competenze e si differenzia dalle altre. Questa differenziazione incide sui territori meno fortunati sul piano del lavoro, sul piano dei diritti sociali e quindi si approfitta di questo principio di differenziazione, di questo grimaldello presente nella carta costituzionale, per superare dei principi fondamentale come il principio di indivisibilità della Repubblica, sancito dall’art.5, della eguaglianza sostanziale che condiziona il godimento dei diritti sociali, e soprattutto il dovere di solidarietà che è previsto nella carta costituzionale. La ragione per cui si sta insieme in una comunità di individui che condividono lo stesso lo stesso Stato è essenzialmente quella di solidarizzare tra loro. E’ necessario, quindi, che si tutelino diritti come quello alla salute, allo studio, all’assistenza, alla previdenza altrimenti avremo tutto frammentato e i servizi fondamentali potrebbero non essere più garantiti.

Sul futuro dell’Abruzzo è poi intervenuto Tiridico, spiegando come “La regione avrebbe innanzitutto bisogno di un buon governo regionale, di una buona presenza regionale, quindi di una di una persona perbene competente e preparata come Luciano D’Amico e tutta la sua squadra”.

” Luciano è un professore universitario, ex rettore dell’università che in questi anni ha dimostrato, attraverso appunto investimenti culturali, la forte presenza di Università e di Dipartimenti sparsi sul territorio che, attraverso la cultura si può far crescere la regione -ha aggiunto – Ha dimostrato grandi competenze e capacità ed è sicuramente una persona dell’Abruzzo, che vive in Abruzzo, che lavora in Abruzzo per l’Abruzzo. Non mi sembra che sia la stessa cosa dall’altra parte, al contrario mi sembra che si voglia centralizzare su Roma, addirittura, la presenza o il governo dell’Abruzzo a distanza. Questo non va bene, l’Abruzzo ha bisogno di un governo efficiente, ispirato ai principi della buona amministrazione e della competenza che D’Amico può dare”.

C’è uno stato disastroso non solo della sanità che è la chiave di ogni politica regionale, ma anche della gestione dei fonti per la ricostruzione, per le infrastrutture, che possono evitare lo spopolamento. L’Aquila è tagliata fuori dalle principali vie di comunicazioni e anche nell’agricoltura c’è una una grande disattenzione: quelle che possono essere le strade interpoderali, i collegamenti fra paesi in un territorio in cui l’ agricoltura, il pascolo, elementi legati anche ai piccoli appezzamenti sono importanti. Mi sembra anche che persino gli insediamenti industriali che pure ci sono in questa regione, e sono importanti, legati all’automotive, necessitino di politiche industriali più forti, assenti negli ultimi anni. assenti negli ultimi anni“, ha concluso.