07 Marzo 2024 - 13:25:21

di Martina Colabianchi

Chiediamo le dimissioni del Direttore dell’Agenzia sanitaria regionale Cosenza, perché egli dovrebbe rivestire un ruolo istituzionale a garanzia di tutti i cittadini, e invece sta facendo campagna elettorale“.

Così Nello Avellani, segretario aquilano del Partito Democratico, entrando nel merito al tema centrale della conferenza stampa tenuta dallo stesso partito stamattina, presso il comitato elettorale del Pd alla Villa comunale, per rispondere alle presunte mistificazioni della destra sulla rete ospedaliera regionale e sull’Ospedale di II livello all’Aquila. Proprio su questo Pierluigi Cosenza, insieme ad altri esponenti politici del centrodestra e allo stesso sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, aveva infatti sostenuto la contrarietà di Luciano D’Amico, candidato presidente alle prossime elezioni regionali con l’ampia colazione del centrosinistra.

Cosenza ha solo preso un pezzo del programma di D’Amico, lo ha estrapolato dal suo contesto e sta raccontando così, insieme alla forza politica che lo sostiene, cioè la Lega, che D’Amico sarebbe contrario al Dea di II livello a L’Aquila – spiega Avellani -. Non è assolutamente vero, il programma è molto chiaro. D’Amico dice che, qualora L’Aquila diventasse un Dea di II livello, allora ancor di più l’idea di stabilire proprio al San Salvatore la Casa di comunità prevista dal PNRR sarebbe un errore perché significherebbe una cattiva organizzazione e un’eccessiva spesa pubblica in un unico luogo, non diffondendo la sanità sul territorio“.

Il segretario dem chiama in causa, poi, direttamente il primo cittadino:

“A proposito di questo, visto che anche il sindaco ha ribadito questa idea di sanità a doppia velocità targata centrosinistra, chiediamo a Biondi: cosa si è fatto in questi cinque anni? Come mai non ha mai detto nulla rispetto all’investimento milionario per il Covid Hospital di Pescara? Addirittura oggi Marsilio dice agli aquilani di stare tranquilli perché hanno la struttura del G8, come se le due cose si potessero paragonare”.

Chiediamo ancora a Biondi – conclude Avellani -: come mai in questi cinque anni non si è fatta una rete ospedaliera che indicasse come realizzare ospedali di secondo livello? Rispondiamo noi: non lo hanno fatto per questioni di campagna elettorale e per non scontentare nessuno, ma prima o poi una decisione politica andrà presa“.