19 Marzo 2024 - 11:29:33

di Redazione

Le famiglie abruzzesi nel 2023 hanno speso in media 444 euro per la bolletta idrica (la media nazionale è pari a 478€), con un aumento del 5,9% rispetto al 2022 e del 17,8% negli ultimi 5 anni.

Aumenti in più dei due terzi dei capoluoghi di provincia italiani.

Notevoli spesso le differenze tariffarie anche fra i singoli capoluoghi di provincia della stessa regione: in Abruzzo, si va dai 536 euro dell’Aquila ai 396 euro di Teramo.

La fotografia emerge dal XIX Rapporto sul servizio idrico integrato, a cura dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, che è stato presentato oggi nel corso dell’evento “Cara acqua, una risorsa da risparmiare e tutelare”. 

Il Rapporto ha preso in esame le tariffe per il servizio idrico integrato applicate in tutti i capoluoghi di provincia italiani nel 2023 in riferimento ad una famiglia tipo composta da 3 persone un consumo annuo di 182 metri cubi. Se ci attestassimo su un consumo di 150 mc l’anno invece di 182, risparmieremmo in media 101€, ossia quasi il 27%; in particolare, una famiglia abruzzese potrebbe arrivare a risparmiare 77€.

In base agli ultimi dati Istat (anno 2020), la dispersione idrica nei capoluoghi di provincia è pari in media al 36,2% e raggiunge il 42,2% come territorio complessivo italiano. In alcune aree del Paese (soprattutto Sud e Isole) si disperde più della metà dei volumi d’acqua immessi in rete. Se si analizza ulteriormente lo spaccato di alcune realtà, in Abruzzo ad esempio, si passa da quasi il 72% di Chieti al 28% di Teramo.

Consumi e sprechi, le abitudini degli italiani

Nel corso dell’evento sono stati presentati anche i dati di una consultazione che ha interessato 3355 cittadini su conoscenza, percezioni e comportamenti di consumo dell’acqua.

Ne emerge che i cittadini sono poco consapevoli del proprio livello di consumo, visto che dichiarano di usare quotidianamente 62 litri di acqua, molto al di sotto del consumo medio ad abitante indicato da Istat in circa 215 litri al giorno.

Quasi uno su tre non conosce il proprio fornitore del servizio idrico e oltre il 37% ritiene la bolletta troppo alta. Il 43% non conosce il bonus sociale e il 62% quello integrativo messo eventualmente a disposizione dal proprio comune di residenza. Inoltre, quasi l’80% vorrebbe ricevere informazioni circa l’impronta idrica dei prodotti che acquista, al fine di poter compiere scelte più responsabili. 

Emerge che oltre il 90% si dichiara attento a non sprecare acqua, e lo fa essenzialmente preferendo la doccia al bagno, e utilizzando gli elettrodomestici a pieno carico. Circa la metà dei cittadini intervistati non beve regolarmente acqua di rubinetto e, sebbene la metà dichiari di avere a disposizione nel proprio Comune le cosiddette Case dell’acqua, quasi il 40% afferma di non aver mai fatto rifornimento presso le stesse. 

Un cittadino su due ritiene insufficienti le informazioni a disposizione sulla qualità dell’acqua di rubinetto e nella stessa percentuale vorrebbe riceverne di più puntuali al riguardo attraverso la bolletta. Per chi acquista prevalentemente quella in bottiglia, la spesa media mensile è fra i 20-25 euro a famiglia. Il 45% ritiene più sicura e controllata l’acqua in bottiglia, percentuale che sale al 57% nel Sud e nelle Isole, dove tra l’altro uno su quattro dichiara che nel proprio comune sono state emesse ordinanze di non potabilità.