27 Marzo 2024 - 18:59:24

di Tommaso Cotellessa


Il Partito Democratico dell’Aquila è intervenuto con una durissima nota sulla cessazione del fondo Superbonus 110%, accusando il Governo Meloni di aver disposto il provvedimento dopo il 10 marzo, giorno delle elezioni in Abruzzo, solo per scopi elettorali.

Sembrava che il superbonus 110% sarebbe stato un faro di speranza per le comunità colpite dai terremoti del 2009 e del 2016. I parlamentari locali della destra, Guido Liris e Etel Sigismondi, avevano rassicurato che questa misura sarebbe rimasta invariata fino al 2025, definendola “essenziale” per la ricostruzione. Era stata una vittoria, un risultato ottenuto attraverso strenue battaglie a Roma, così dicevano. Ma le promesse si sono rivelate fragili quando il governo Meloni ha deciso di cancellare il superbonus 110% per gli immobili situati nei crateri sismici. Una mossa improvvisa, attuata con un decreto-legge passato quasi in sordina, che ha lasciato senza fiato gli abitanti dell’Abruzzo. Questa decisione rappresenta uno schiaffo in faccia all’Abruzzo, alle famiglie ancora in attesa della ricostruzione delle proprie abitazioni e alle imprese che faticano a pianificare il lavoro, con conseguenze devastanti sui processi di ricostruzione ancora in corso. È un atto scellerato e vergognoso. La cancellazione del superbonus 110% metterebbe a rischio la rinascita dei territori terremotati, considerato che questa agevolazione è un supporto fondamentale per le famiglie, date le evidenti lacune dei parametri del buono ricostruzione nel coprire i reali costi dei lavori. A pochi giorni dal quindicesimo anniversario del terremoto del 6 aprile 2009, chiediamo alla Presidente del Consiglio, eletta proprio nel collegio L’Aquila-Teramo, di fare immediatamente un passo indietro. Altrimenti, ci troveremo costretti a una mobilitazione senza precedenti.

Il Partito Democratico dell’Aquila esorta il governo a riconsiderare questa decisione ingiusta e dannosa per la nostra regione. Siamo pronti a lottare per difendere i diritti e il futuro dei cittadini abruzzesi.

Sul tema sono intervenuti con una nota congiunta anche i Consiglieri comunali di tutti i gruppi d’opposizione Stefano Palumbo, Stefano Albano, Alessandro Tomassoni, Emanuela Iorio, Simona Giannangeli, Stefania Pezzopane, Lorenzo Rotellini, Paolo Romano, Elia Serpetti e Massimo Scimia.

In queste settimane, abbiamo assistito alla ‘discesa’ in massa di esponenti del Governo arrivati in Abruzzo per la campagna elettorale; abbiamo ascoltato promesse e assunzioni di impegni. Peccato che nessuno, tra Presidente del consiglio e Ministri abbia sentito il bisogno in quei giorni di informare gli abruzzesi delle intenzioni che avevano sul Superbonus, notizia che però è trapelata in queste ore. Ebbene, la volontà del Governo di dare un ulteriore giro di vite agli strumenti dello sconto in fattura e della cessione del credito riguarderebbe anche le norme derogatorie collegate ai lavori di ricostruzione nelle zone colpite da terremoti.  È per questa ragione che chiediamo al presidente del Consiglio comunale Roberto Santangelo, approfittando della seduta dell’assise già convocata per il prossimo 8 aprile, di poter aggiungere ai punti già inseriti all’ordine del giorno uno ulteriore riguardante una richiesta di informativa sulla decisione del Governo di cancellare una misura fondamentale, senza la quale i processi di ricostruzione nei crateri 2009 e 2016 rischiano di arenarsi irrimediabilmente. E chiediamo che a fornire tutte le opportune spiegazioni ai tanti cittadini, imprese e tecnici coinvolti, siano direttamente e in prima persona la Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, e il Commissario straordinario per la ricostruzione, Guido Castelli, invitati a partecipare. Ci sembra un atto dovuto, considerato che, fino a qualche giorno fa, l’Abruzzo era al centro dell’agenda del Governo e che si è insistito molto sulla presunta attenzione dell’esecutivo ai problemi dei nostri territori, dentro una filiera di potere che da L’Aquila arriva fino a Palazzo Chigi passando per l’Emiciclo. Adesso pretendiamo però chiarezza su una misura che, se confermata, rischia di mettere in ginocchio famiglie e a rischio la rinascita dei territori terremotati. Intanto, annunciamo fin d’ora che depositeremo un ordine del giorno per impegnare le forze politiche di maggioranza e di opposizione ad una mobilitazione contro questo sciagurato e vigliacco provvedimento.