27 Marzo 2024 - 13:04:57

di Martina Colabianchi

Mantenere gli incentivi previsti per i bonus edilizi nelle aree colpite dai terremoti 2009 e 2016-17 per non compromettere i processi di rinascita in atto.

A lanciare l’appello sono il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, e il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, all’indomani del Consiglio dei ministri in cui è stato approvato il decreto legge che introduce misure urgenti in materia di agevolazioni fiscali.

In merito alle anticipazioni del provvedimento varato dal Cdm riguardante la cessazione dei benefici per il cosiddetto ‘contributo rafforzato’ per le aree colpite dal sisma, sin da ieri sera ci siamo attivati, congiuntamente al commissario Guido Castelli, presso Palazzo Chigi, i parlamentari del territorio e gli uffici del Ministero dell’Economia e delle finanze per scongiurare il prevedibile blocco della ricostruzione – spiegano Biondi, che sul tema ha inviato una lettera ai parlamentari eletti in Abruzzo, e Marsilio -. L’utilizzo dei benefici fiscali per il ripristino degli immobili danneggiati dai terremoti del 2009 e del Centro Italia, infatti, non è un privilegio per pochi, come accaduto in molti casi e con conseguente esplosione dei conti pubblici, ma una necessità senza la quale non potremmo continuare ad aprire cantieri“.

Il ricorso a tali agevolazioni è previsto per la quota in accollo ai proprietari di unità immobiliari inagibili e la loro eliminazione comporterebbe un grave pregiudizio per il processo di ricostruzione, giunta finalmente a un favorevole punto di progresso, e imporrebbe, comunque, un intervento ampliativo della contribuzione parametrica convenzionale oggi prevista, con analoga spesa a carico dello Stato. Il trend attuale delle concessioni emesse porta a ritenere che per il 2024 tale ipotesi di erogazione complessiva di risorse possa attestarsi su cifre che, nella migliore delle ipotesi, non potranno superare, tra i due crateri, l’importo di 700 milioni di euro“.

Attendiamo, comunque, di leggere il testo definitivo del decreto e confidiamo che il governo terrà conto delle nostre ragioni“, concludono sindaco e presidente.

Sull’annuncio del ministro Giorgetti sullo stop definitivo del Superbonus 110% anche per le aree terremotate è intervenuta, con una dura nota, anche il presidente di ANCE L’Aquila Gianni Frattale.

Non può sfuggire agli imprenditori abruzzesi e a molti cittadini ancora alle prese con i lavori della ricostruzione post sismica, compensabili oggi solo grazie al super bonus 110%, come fino a 17 giorni prima le elezioni regionali il futuro fosse tutto un fiorire di buoni presagi, secondo i rappresentanti del Governo, e come invece 17 giorni dopo da quel 10 marzo tutti gli incubi tornano miseramente nel nostro quotidiano. Nessuno conosce ancora i particolari del nuovissimo Decreto del Governo, ma se si confermassero le più che esplicite anticipazioni del Ministro Giorgetti, il quale annuncia a sorpresa la fine del Super Bonus 110% anche per le aree terremotate, saremmo di fronte al più sfacciato cinismo elettorale“, si legge nella nota.

“Infatti colpisce in primo luogo la tempistica che rivela uno spregiudicato e strumentale inganno ai danni delle imprese e di chi è alle prese con la ricostruzione della propria casa e della propria vita, a 15 anni dal sisma. In secondo luogo il provvedimento non può che originare dalla mancanza di sensibilità verso il completamento della ricostruzione che senza lo sconto in fattura e la cessione del credito, i meccanismi che il Governo ha annunciato di eliminare, entrerà ufficialmente nell’abulia, non essendo ad oggi i parametri del buono ricostruzione adeguati a coprire i costi reali dei lavori”.

Una cosa chiediamo da tempo, – prosegue Frattale – non privilegi, ma programmazione e trasparenza, con provvedimenti definitivi, anche se severi e impopolari. Si stanno invece fiaccando le imprese con provvedimenti contraddittori emessi ogni due mesi, l’ultimo sul tema a fine dicembre, senza un minimo di ragionamento condiviso. Le imprese vengono continuamente illuse e poi tradite in totale leggerezza, con grave danno per la programmazione del lavoro sia operativa che finanziaria. Gli imprenditori edili, da cui dipendono le famiglie delle loro numerose maestranze,  non possono vivere nell’angoscia costante dell’incertezza e della contraddizione di provvedimenti adottati all’ultimo minuto e sempre fuori tempo massimo“.

Ci chiediamo ora cosa ne farà il Commissario Castelli del miliardo ottenuto dalle banche per la cessione dei crediti della ricostruzione 2016. Un modo di agire schizofrenico che rivela una mancanza di coordinamento e l’incapacità di visione a lungo termine oltre che un totale scollamento dalla tutela del sistema produttivo di questo Paese che scoraggia dal fare impresa e soprattutto scoraggia dal lavorare nel cratere sismico che rischia di diventare un inglorioso buco nero nell’azione di questo Governo”, conclude la nota del presidente ANCE L’Aquila.

Un “agguato notturno“: così il senatore del Pd Michele Fina definisce l’approvazione del nuovo decreto legge del Consiglio dei Ministri con cui “il Governo Meloni ha inferto l’ultimo definitivo colpo al Superbonus, senza curarsi di famiglie e imprese che saranno danneggiate“.

Se la notizia venisse confermata sarebbe di una gravità imponderabile nei suoi effetti sulla ricostruzione e su tanti cantieri in corso. Una beffa da parte del Governo che, dopo aver riempito di promesse il territorio in campagna elettorale, con un colpo di mano sottrae ai proprietari il diritto di veder ricostruiti i propri immobili in tempi ragionevoli. Imbarazzato il silenzio dei parlamentari di maggioranza che si erano prodigati ad assicurare che il Superbonus rafforzato sarebbe restato invariato fino al 2025. Il Governo si fermi e faccia immediatamente un passo indietro“, ha concluso il senatore.