02 Aprile 2024 - 18:30:03
di Martina Colabianchi
È stata convocata a Paganica per il prossimo giovedì 4 aprile, a partire dalle ore 17, un’assemblea pubblica, voluta dall’Amministrazione separata degli usi civici (Asbuc) di Paganica e San Gregorio, per discutere insieme ai cittadini dell’impatto ambientale, sociale ed economico della realizzazione del metanodotto della Snam, nel tratto Sulmona-Foligno, che interesserà 17 comuni abruzzesi, e con avvio dei lavori previsti a luglio prossimo.
Un’opera che attraverserà anche 36 ettari di territorio di uso civico a ridosso di Paganica, classificati dal Piano regolatore generale del Comune dell’Aquila come “zona agricola di rispetto montano”.
Tante le manifestazioni di associazioni ambientaliste e comitati cittadini, in questi anni, per affermare e ribadire la contrarietà ad un’opera, il metanodotto del progetto “Linea Adriatica” che si estenderebbe per 430 chilometri da Sulmona a Minerbio (BO), ritenuta inutile, inquinante e costosa e che aveva portato i Comitati cittadini per l’ambiente di Sulmona, lo scorso gennaio, a scrivere una lettera direttamente al ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin.
“E fondamentale che i cittadini prendano consapevolezza dei danni che questa scellerata opera determinerà, ed ecco perchè abbiamo organizzato questo incontro – spiega Il presidente Asbuc, Fernando Galletti -. Saranno attraversati ettari ed ettari di bosco, compromesse aree di grande valenza paesaggistica e turistica, come quella della Madonna d’Appari. Il tubo passerà in certi casi addirittura a pochi metri dalle abitazioni, come in zona via Pescomaggiore. Come denunciamo da tempo saranno distrutte le preziose cave spontanee di tartufo, sulle quali si basa una micro-economia locale, con danni stimati, in prospettiva da una perizia da noi commissionata, per 42 milioni di euro“.
“Quello che poi è inaccettabile è che la Snam non ha mai inteso incontrare i cittadini per spiegare nel dettaglio l’intervento, ascoltare le ragioni di contrarietà e preoccupazione, per magari apportare migliorie e modifiche. Da parte sua il Comune dell’Aquila e il sindaco Pierluigi Biondi si dicono contrari all’opera, ma temo solo a chiacchiere, perché poi a questa contrarietà non ha fatto seguito finora nessun atto concreto, mentre invece ci si fa da tramite tra Snam e i presidenti di altre Asbuc presenti sul territorio per gli espropri e gli indennizzi relativi ai terreni che dovranno essere attraversati dall’opera” – aggiunge Galletti, che conclude – ovviamente questa opera dai costi faraonici sarà pagata dai cittadini con l’aumento in bolletta nei prossimi decenni, e a guadagnarci sarà solo la Snam“.