13 Aprile 2024 - 17:47:38

di Giustino Masciocco

Le conseguenze del pasticcio politico che Forza Italia, in uno scontro fratricida, ha prodotto con la mancata elezione del consigliere aquilano Roberto Santangelo a presidente dell’assise, in favore del consigliere pescarese Lorenzo Sospiri, stanno producendo tensioni e smarcamenti dei vertici del partito nella provincia dell’Aquila.

Com’è possibile verificare sul sito di Forza Italia, le giornate di oggi e domani (13 e 14 aprile), sono dedicate alla richiesta di tesseramento in Forza Italia, nella nostra regione.

Risulta evidente che mancano indicazioni per l’intera provincia dell’Aquila, la città di Avezzano riportata nell’elenco dei gazebo, secondo i vertici provinciali di Forza Italia, è un refuso. Incuriositi dalla vicenda, abbiamo provato a eseguire alcuni approfondimenti.

Ascoltando importanti dirigenti provinciali del partito, che preferiscono per il momento restare anonimi, si evidenzia in maniera piuttosto netta e profonda, la spaccatura con il vertice regionale, reo di aver condotto una dissennata trattativa politica, sfociata nel cambio in corso della presidenza del Consiglio Regionale, da Roberto Santangelo a Lorenzo Sospiri, subendo e scaricando sui due contendenti le decisioni prese da Marco Marsilio.

Il neo presidente eletto, Lorenzo Sospiri, in una recentissima intervista al quotidiano “Il Messaggero”, ha voluto porre l’accento su una possibile fungibilità tra i due importanti incarichi, di presidente del consiglio e assessore, attualmente ricoperti da lui e Roberto Santangelo. E’ sembrato che lasciasse intendere di una possibile staffetta durante il corso della XII Legislatura. Dallo staff del neo assessore al sociale Roberto Santangelo, chiudono la porta a tale eventualità, ritenendola priva di qualsiasi fondamento, l’impegno preso, che ha una durata di cinque anni, sarà onorato fino all’ultimo giorno.

Altro motivo di scontro potrebbe essere stato a causa di alcune scelte effettuate da Forza Italia negli ultimi mesi, in particolare, la nomina da parte del governo, su proposta del vice premier Antonio Tajani, al consiglio di amministrazione dell’Inps, di Antonio Di Matteo, presidente del Movimento Cristiano Lavoratori, senza nessuna discussione preliminare.

Infine, è facile prevedere che, le scorie dentro i partiti, lasciate dalla difficile e impietosa trattativa regionale, chiusa in modo autoritario dal rieletto presidente Marco Marsilio, saranno complicate da smaltire anche all’interno degli stessi partiti.

Se ne vedranno delle belle, a partire dal possibile, oppure solo auspicato, rimpasto di giunta al Comune dell’Aquila.