15 Aprile 2024 - 10:32:12

di Martina Colabianchi

Risuona in modo sinistro il silenzio della proprietà e del massimo esponente della stessa, il sindaco del Comune dell’Aquila. A quindici giorni esatti dallo stop imposto alla Funivia del Gran Sasso nessun confronto, né in Consiglio Comunale, né con le parti sociali. Nessuna informazione o visione sul destino dei dipendenti del Centro Turistico sia a tempo indeterminato che determinato. Un appuntamento con il disastro annunciato, per le tante ed i tanti che hanno scommesso su una economia della montagna che difficilmente può prescindere dalla Funivia“.

Così, in una nota, Francesco Marrelli, segretario provinciale della CGIL, Domenico Fontana, segretario CGIL alla Mobilità e Andrea Tucceri Cimini, segretario generale FILT-CGIL in merito alle numerose criticità che investono, ormai da mesi, la funivia del Centro Turistico del Gran Sasso chiedendo un incontro urgente al sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi. Proprio qualche giorno fa la Giunta comunale ha dato il via libera alla sostituzione delle funi come da prescrizione dell’Ansfisa, annunciando la predisposizione di un emendamento da 4 milioni di euro per finanziare l’iniziativa.

Ma, secondo i rappresentanti sindacali, “con ritardo, troppo colpevole ritardo, si è preso atto che era necessario prevedere le risorse economiche per la necessaria sostituzione delle funi. Nel frattempo l’azienda, che dovrebbe essere e ne ha le possibilità, il miglior attore del nostro turismo montano, trascura in maniera colpevole la propria missione. Nessun operatore turistico tratterebbe con tanta superficialità il proprio enorme capitale“.

Dalla funivia, poi, lo sguardo si allarga: “Proprietaria di 5 strutture ricettive ne ha in questo momento 2 inattive e chiuse, l’Hotel Campo Imperatore a monte e l’Hotel Cristallo a Fonte Cerreto, per il resto affidamenti che danno all’azienda, come da dati di bilancio, risorse esigue rispetto alle strutture locate. Una insana gestione che a brevissimo presenterà un conto salatissimo alla città. Eppure non se ne discute pubblicamente come invece meriterebbe il destino di una delle leve della rinascita“.

“Vi è bisogno di agire bene ed in fretta. Non si conosce nessun crono-programma di intervento, né in merito all’acquisto ed alla sostituzione delle funi, né tanto meno e da oramai 15 anni, rispetto al ritorno alla fruibilità dell’immenso capitale ricettivo oggi tristemente abbandonato al degrado. Di questi temi dovrebbe occuparsi in un mondo normale il Consiglio Comunale dell’Aquila rappresentante pro tempore e proprietario della infrastruttura. Invece si sfugge alle responsabilità ed al confronto”.

Il tempo scorre e drammaticamente presenterà il conto agli incolpevoli dipendenti del Centro Turistico del Gran Sasso, a quelli delle strutture ricettive che con fatica quotidianamente promuovono la nostra montagna, ai proprietari e gestori delle stesse ed in generale alla nostra comunità. Vista la totale assenza di confronto stiamo predisponendo una richiesta di incontro urgente al sindaco del Comune dell’Aquila chiedendo una convocazione di un tavolo alla presenza di tutti i portatori di interesse“, concludono i rappresentanti sindacali.

Un Consiglio comunale straordinario per discutere delle sorti dei dipendenti del Centro Turistico del Gran Sasso è stato chiesto, nei giorni scorsi, anche dall’Ugl.