16 Aprile 2024 - 10:38:43

di Tommaso Cotellessa

La Fondazione Gimbe, attraverso un’analisi indipendente dei dati sulla spesa sanitaria contenuti nel Documento di Economia e Finanza 2024, ha sollevato dubbi significativi riguardo alla reale situazione del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) in Italia. Secondo il presidente della Fondazione, Nino Cartabellotta, le cifre presentate nel DEF 2024 nascondono una realtà sconcertante, caratterizzata da un deterioramento delle condizioni sanitarie e una mancanza di priorità nel finanziamento della sanità pubblica.

Il documento rivela una diminuzione di oltre 3,6 miliardi di euro nella spesa sanitaria nel 2023 rispetto all’anno precedente, seguita da un aumento di 7,6 miliardi nel 2024. Tuttavia, secondo Cartabellotta, questo aumento è illusorio, poiché è in gran parte dovuto al ritardo nel rinnovo dei contratti dei dirigenti e dei contrattisti per il triennio 2019-2021. Questi costi, non registrati nel 2023, sono stati rinviati al 2024, gonfiando artificialmente le cifre.

Il DEF 2024 prevede una crescita media annua della spesa sanitaria inferiore alla crescita del PIL nominale, con un conseguente calo del rapporto spesa sanitaria/PIL nel triennio 2025-2027. Tuttavia, Cartabellotta mette in guardia contro ulteriori riduzioni della spesa sanitaria, considerando i margini esigui per finanziare in deficit la prossima Legge di Bilancio.

La Fondazione Gimbe propone un aumento progressivo della spesa sanitaria al fine di allinearla entro il 2030 alla media dei paesi europei. Questo obiettivo mira a garantire il rilancio delle politiche del personale sanitario, l’erogazione uniforme dei Livelli Essenziali di Assistenza e l’accesso equo alle innovazioni, elementi fondamentali per il miglioramento del SSN.

Tuttavia, il presidente Cartabellotta esprime preoccupazione riguardo alla mancanza di attenzione alla sanità pubblica da parte del governo attuale, sottolineando che il persistente definanziamento pubblico potrebbe portare a un ulteriore divario con i paesi europei e compromettere il diritto costituzionale alla tutela della salute delle persone, specialmente per le classi meno abbienti e i residenti nelle regioni del Sud.

In conclusione, l’analisi della Fondazione Gimbe svela una realtà preoccupante dietro le cifre apparentemente positive presentate nel DEF 2024, evidenziando la necessità di un impegno concreto e prioritario nel finanziamento e nel potenziamento del Servizio Sanitario Nazionale per garantire il diritto alla salute per tutti i cittadini italiani.