16 Aprile 2024 - 18:54:43

di Beatrice Tomassi

E’ sempre più ricorrente il tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Bisogna parlarne, bisogna fare formazione. Ed è questo l’obiettivo dell’incontro che si è svolto nella sede della Cisl dell’Aquila e che ha riunito i rappresentati di numerosi settori, dall’edilizia al commercio, dal bancario al pubblico impiego.

“Come Cisl da tempo perseguiamo l’obiettivo della partecipazione dei lavoratori alla vita dell’azienda sotto tutti gli aspetti, anche quello di prendere delle responsabilità nei consigli di amministrazione e quindi di essere artefici del loro futuro”, ha spiegato Paolo Sangermano, segretario regionale Cisl Abruzzo-Molise.

“Questa cosa è fondamentale, – ha continuato – non esiste prevenzione in materia di salute e sicurezza se non ci sono relazioni tra vari attori proposti alla salute e sicurezza (datore di lavoro, associazioni imprenditoriali, istituzioni). Solamente costruendo questa cultura delle relazioni si riesce a prevenire”.

Per avere un quadro, secondo l’analisi elaborata dall’Osservatorio Sicurezza e Ambiente Vega, l’Italia ha chiuso il 2023 con oltre 1000 decessi sul lavoro. L’Abruzzo si colloca in zona rossa, ossia tra le regioni in cui gli incidenti sul lavoro hanno una incidenza superiore al 25% rispetto alla media nazionale.

“I dati ci dicono che gli infortuni sul lavoro sono in aumento, così come le malattie professionali. – ha affermato Pietro Di Natale, Coordinatore ATS L’Aquila – Noi dobbiamo cercare di supportare al meglio i nostri lavoratori e, per farlo, abbiamo bisogno di interloquire con le istituzioni”.

Tra le idee messe in campo dal Governo per contrastare il fenomeno, l’aumento dei controlli e delle ispezioni, la patente a credito, la formazione obbligatoria per lavoratori e datori di lavoro.

“La legislazione italiana è forse la più avanzata in Europa in termini di prevenzione di salute e sicurezza. – ha concluso Di Natale – Il problema è che le numerose aziende sono al 98% piccole aziende, dunque difficilmente raggiungibili dal numero di ispettori che è già messo in campo dal Ministero“.