18 Aprile 2024 - 10:40:51
di Redazione
“Le proteste degli studenti sono più che legittime. Noi non siamo per la guerra ma per la pace e la libertà di espressione. Nel mio ateneo di proteste ce ne sono poche ma in generale nelle università le mobilitazioni ci sono sempre state, vanno tollerate, gestite, comprese, valutate. Sono assolutamente contrario al pugno duro”.
Così, arrivando alla sede della Crui, il rettore dell’Università dell’Aquila Edoardo Alesse, commentando i fatti accaduti ieri a Roma, teatro di scontri tra gli studenti della Sapienza e forze di polizia.
Gli attivisti hanno passato la notte in tenda in piazzale Aldo Moro, in occasione della riunione del Senato accademico e due studentesse si sono successivamente incatenate sotto la sede del rettorato per chiedere alla rettrice Antonella Polimeni di fermare le collaborazioni tra La Sapienza e Israele, prima di dare vita ad un corteo per le vie del centro sfociato negli scontri con la polizia. Gli studenti, in queste ore, accusano proprio la rettrice di aver permesso le cariche dei militari e, quindi, “il pugno duro” contro gli studenti invece che accettare di incontrarli e ascoltare le proprie ragioni.
Le dichiarazioni di Alesse vanno certamente in controtendenza con quanto accaduto e anche rispetto a quanto dichiarato da alcuni esponenti del Governo in queste ore, in primis la premier Giorgia Meloni che aveva espresso ieri “piena condanna per le violenze avvenute da parte dei collettivi a Roma. Devastazioni, aggressioni, scontri, assalti a un Rettorato e a un Commissariato, con un dirigente preso a pugni. Questo non è manifestare, ma delinquere. La mia solidarietà al dirigente della polizia aggredito, a tutte le forze dell’ordine e ai docenti“.