18 Aprile 2024 - 09:28:03

di Martina Colabianchi

La busta con dei proiettili rinvenuta a Pratola Peligna e diretta all’ex Responsabile della sottosezione della Polizia Stradale di Pratola, e ad un collega suo collaboratore, ha generato perquisizioni e 11 avvisi di garanzia per altrettanti poliziotti, gli stessi coinvolti nella grossa indagine che i due minacciati, insieme ad altri, stanno svolgendo in questi mesi.

Con estrema amarezza, prendiamo atto dalla stampa del rinvenimento di proiettili nella posta di due colleghi che hanno preso parte alle controverse indagini, in attesa di epilogo, che da mesi stanno interessando la Sottosezione Polizia Stradale di Pratola Peligna – così il Segretario Generale Provinciale del Siulp dell’Aquila -. Esprimo innanzitutto vicinanza e solidarietà nei confronti dei due colleghi, destinatari di un cosi vile atto intimidatorio e come segreteria provinciale del Siulp, il sindacato maggiormente rappresentativo del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico, chiediamo agli inquirenti di fare piena luce e nel più breve tempo possibile, sull’incresciosa vicenda, al fine di meglio comprenderne i profili”.

“Quello che lascia perplessi, sono le perquisizioni disposte a tappeto nei confronti di undici poliziotti, gli stessi coinvolti nella precedente indagine, che dobbiamo quindi immaginare indagati anche per questo ulteriore fatto. È per questo che rimaniamo in attesa di prendere atto dei gravi indizi che hanno portato al loro coinvolgimento nelle indagini, poiché, diversamente opinando, la ricerca di prove nella abitazione e nelle auto di servitori dello Stato e delle loro famiglie; l’aver sacrificato mediaticamente, ancora una volta, la loro reputazione; l’aver esteso le perquisizioni fin dentro gli uffici della Sottosezione di Polizia Stradale di Pratola Peligna, offuscano non solo la rispettabilità dei poliziotti indagati, ma anche l’immagine della Polizia di Stato”.

Non possiamo non prendere atto e non riflettere, infine, che questa vicenda si concretizzi proprio poco prima che l’Autorità Giudiziaria si pronunci per l’eventuale rinvio a giudizio o per l’archiviazione riguardo le diverse posizioni insite nella precedente ’indagine”, conclude il sindacato.