19 Aprile 2024 - 18:41:51

di Martina Colabianchi

Purtroppo la neve è arrivata in ritardo e abbiamo già smontato tutte le reti di protezione. Speriamo nei ristori per poter ripartire con più slancio nella stagione estiva“.

È quanto dichiara Roberto Del Castello, titolare degli impianti sciistici dell’Aremogna, dopo la nevicata della notte che ha imbiancato il centro di Roccaraso e gli altri paesi dell’Alto Sangro. Il manto nevoso, spiega Del Castello, è inconsistente per reggere un’apertura straordinaria degli impianti. “Questa è neve che si scioglie dopo qualche ora. C’è una macchina organizzativa dietro l’apertura. I ristori? Speriamo, intanto ci prepariamo all’estate“.

Nell’Alto Sangro non è stata una stagione rosea e certamente non basta questo ritorno tardivo dell’inverno per recuperare le ingenti perdite nel turismo che si attestano al 40% rispetto allo scorso anno.

Tra Natale e Capodanno, con 73 piste aperte, si è toccato il picco con 40 mila presenze. Sugli impianti del
comprensorio Aremogna hanno lavorato 137 persone tra addetti e operatori, ma trovarli non è stato facile.

Tanta neve anche a Pescocostanzo, suggestivo borgo a 1.395 metri di quota, a dieci minuti di auto da Roccaraso. Lo scenario è incantevole, tipicamente invernale, ma a metà aprile non offre buone prospettive agli operatori commerciali.

Purtroppo chi ha qui la seconda casa non verrà, non verranno neanche turisti, non ha senso con gli impianti sciistici chiusi e per noi è un vero disastro“, commenta Silvia Gizzarelli, titolare dell’Alimentari
Mannella, esercizio storico all’ingresso del paese che, avviato da suo nonno, si avvicina ai 70 anni di attività.

A Roccaraso hanno fatto miracoli per fare sciare questo inverno – osserva Silvia – perché ha nevicato un po’ a gennaio e la notte le temperature permettevano di sparare la neve artificiale. La nevicata di questi giorni, però, è un danno per la vegetazione, qui alberi e piante erano già tutti fioriti“.