26 Aprile 2024 - 09:52:24

di Redazione

“La ricorrenza del 25 aprile è l’occasione giusta per ricordare che la Costituzione repubblicana nata
dalla Resistenza va inverata ogni giorno difendendo i diritti costituzionali: tra questi, al primo posto,
il diritto alla sanità pubblica e universalistica”.

Lo ha detto il senatore Michele Fina, ricordando che il sacrificio della Resistenza “significa anzitutto assumerci la responsabilità di difendere i diritti fondamentali. Troppe persone oggi rinunciano alle cure per le insufficienze del sistema sanitario pubblico ovvero per mancanza di disponibilità economiche: una situazione che pregiudica la tenuta economica, sociale e democratica del Paese. Dobbiamo portare in 5 anni al 7,5% il rapporto tra prodotto interno lordo e investimenti in sanità pubblica, come rilanciato oggi da Elly Schlein sulla stampa. Dobbiamo farlo per sostenere anzitutto i redditi più bassi e le aree marginali del Paese che il Governo Meloni ha abbandonato e lascia al proprio destino. Va superato, inoltre, il blocco alle assunzioni del personale sanitario imposto nel 2009 dal governo di centrodestra del quale la Meloni
era Ministra. Il Governo non sia insensibile ai veri bisogni delle persone e assuma decisioni tempestive su queste urgenze”.

Ieri il senatore Fina ha preso parte alle celebrazioni del 25 aprile che si sono svolte a L’Aquila e Capistrello, nel pomeriggio è stato a Taranta Peligna e a Pescara.

“Sono trascorsi 𝟳𝟵 𝗮𝗻𝗻𝗶 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗟𝗶𝗯𝗲𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 dalla dittatura fascista e dall’occupazione nazista. Uomini e donne hanno combattuto per noi: siamo in questo giorno a celebrare eterna gratitudine per chi combatte’ dalla parte giusta.  E 𝗹𝗮 𝗥𝗲𝘀𝗶𝘀𝘁𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗲𝗿𝗮 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 di 𝗱𝗼𝗻𝗻e, partigiane, resistenti”.

Così l’on. Stefania Pezzopane, della direzione nazionale Pd e consigliera comunale al termine delle celebrazioni della giornata della Liberazione.

“Le donne scelsero da che parte stare. Erano staffette coraggiose, combattenti armate in montagna, lavoratrici che nascondevano i partigiani. Senza di loro, la Resistenza non avrebbe potuto essere così lunga e tenace. E non avrebbe vinto la violenza nazifascista. Ricordiamo quelle eroine e le onoriamo con nuove battaglie per le giovani generazioni di donne che meritano di vivere libere – prosegue – Oggi come allora, per le donne è sempre resistenza. Ancora a combattere contro le  disuguaglianze, la violenza. Contro ogni discriminazione, per la libertà e l’uguaglianza”.