04 Maggio 2024 - 17:19:48
di Martina Colabianchi
Il presidente della sezione penale e del collegio giudicante della Corte d’Appello dell’Aquila, Aldo Manfredi, ha provveduto al deposito della sentenza n. 294/2024 del processo a carico di 28 imputati relativo alla tragedia di Rigopiano avvenuta il 18 gennaio del 2017 e costata la vita a 29 persone che morirono nell’hotel travolto da una valanga.
A renderlo noto è la stessa Corte d’Appello in una breve comunicazione pubblicata sul suo sito web.
“Il deposito è avvenuto anticipatamente a quello assegnato – si legge nella comunicazione -, onde consentire alle parti di usufruire di ulteriore tempo per lo studio della sentenza, al fine della eventuale proposizione di impugnazione“.
La sentenza fu emessa lo scorso 14 febbraio e aveva portato a otto condanne e 22 assoluzioni. I giudici avevano confermato le condanne inflitte in primo grado per il sindaco di Farindola Ilario Lacchetta (due anni e otto mesi di reclusione), per i dirigenti della Provincia Paolo D’Incecco e Mauro Di Blasio (entrambi tre anni e quattro mesi), per il tecnico Giuseppe Gatto e per l’ex gestore dell’hotel Bruno Di Tommaso (entrambi sei mesi).
Oltre all’ex prefetto di Pescara, Francesco Provolo, che dovrà scontare una pena di un anno e otto mesi per falso e omissioni di atti d’ufficio, erano stati condannati Leonardo Bianco, ex capo di gabinetto della Prefettura (un anno e quattro mesi), e Enrico Colangeli, tecnico comunale di Farindola (due anni e otto mesi). Nel processo di primo grado Provolo era stato assolto.
Una sentenza che ha lasciato, di nuovo, profondamente insoddisfatti i parenti delle vittime, che avevano annunciato di voler ricorrere in Cassazione in quanto, citando le parole di uno di loro, non sarebbero stati puniti alcuni dei maggiori responsabili.