23 Maggio 2024 - 18:54:25

di Angelo Liberatore

Approvato a maggioranza, in coda alla seduta urgente del Consiglio Regionale abruzzese di questo pomeriggio, il progetto di legge per la copertura del disavanzo del servizio sanitario regionale risultante dal conto economico al quarto trimestre 2023.

La necessità, trovare circa 68 milioni di euro.

Il progetto di legge, prima di approdare in aula sui banchi del Consiglio regionale, era stato vagliato dalla prima commissione regionale bilancio.

In Commissione, dove è stato anche audito il sindacato CGIL, il documento è stato votato a maggioranza (favorevoli gli esponenti del centrodestra, contraria la minoranza).

Nel progetto di legge, sempre in commissione, erano rientrati anche 3 emendamenti, un subemendamento ed un ordine del giorno presentato dal dem Silvio Paolucci.

Nel corso della seduta consiliare, poi, l’assessore alla salute Nicoletta Verì ha annunciato che la Regione Abruzzo è già in grado poter recuperare 5 milioni di euro data la riduzione della mobilità passiva.

Continua e costante l’interlocuzione con il tavolo di monitoraggio ministeriale.

“L’Abruzzo – parole dell’assessore al bilancio Mario Quaglieri ha 35 milioni di maggior gettito e 50 milioni di economie vincolate”.

Il tavolo di monitoraggio, però, sulle economie vincolate ha dato l’ok per l’utilizzo di soli 14 milioni.

Di conseguenza, la Regione si è messa al lavoro per reperire altre risorse per 18 milioni.

E la soluzione è stata quella di utilizzare degli accantonamenti di bilancio che non servono nell’immediato.

I soldi destinati dagli accantonamenti alla copertura del disavanzo saranno poi ripristinati in fase di assestamento di bilancio.

La discussione generale in aula ha visto, per la minoranza, gli interventi, tra gli altri, di Luciano D’Amico, Francesco Taglieri, Sandro Mariani, Erika Alessandrini, Silvio Paolucci, Antonio Blasioli.

A margine della seduta è intervenuto il Presidente di Regione Marco Marsilio.

Per Marsilio: “I revisori dei conti hanno espresso un parere che il nostro servizio bilancio ha fortemente controdedotto. Ritengono questo parere sbagliato nel merito anche perché l’obiezione che viene avanzata, rispetto alla mancanza di un atto, non evidenzia che questo atto deve essere approvato dalla giunta subito dopo l’approvazione della legge stessa. Faremo la giunta per approvare questa variazione di bilancio subito dopo la conclusione del Consiglio”.

“Ricopriamo questo deficit senza interventi lacrime e sangue, senza aumentare le tasse, senza tagliare servizi sensibili, con la prospettiva che non appena nei prossimi mesi arriverà l’approvazione dell’assestamento di bilancio, l’accertamento delle maggiori entrate, pareggeremo questo punto – ha aggiunto – Dobbiamo mettere in evidenza che non è mai esistita una spesa fuori controllo, una sanità in profondo rosso. In cinque anni noi abbiamo ricevuto dallo Stato oltre 13.500 milioni di euro per gestire la sanità pubblica, ne avremo spesi 13.560 meno dello 0,5% in più. Credo che aver tenuto aperti tutti i presidi, avere comprato attrezzature diagnostiche nuove e moderne, aver quindi garantito la sanità diffusa in tutta la regione e assunto migliaia di persone, coprendo tante carenze che c’erano nelle Asl abruzzesi vale aver avuto un piccolo prezzo da pagare, spostare il bilancio di mezzo punto. È stato più importante che chiudere i presidi e mantenere il precariato dentro gli ospedali”.

La nota di Massimo Verrecchia

“Siamo riusciti a comporre una valida e rapida risposta, rispetto ai tempi richiesti dal Ministero, senza intaccare le aliquote sui contribuenti e senza gravare in alcun modo sui dipendenti della Regione, ma attraverso una oculata ricerca dei fondi. Un provvedimento serio, come sempre ha dimostrato di poter fare questo governo regionale, molto più adeguato rispetto a quanto predisposto da altre Regioni in disavanzo che, invece, qualche collega dell’opposizione vuole portare ad esempio”, ha detto il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Massimo Verrecchia, nel suo intervento in Aula.

Quello abruzzese – ha proseguito Verrecchia – è un sistema sanitario che è stato in grado di investire risorse importanti sulle principali priorità e criticità esistenti, una fra tutte la stabilizzazione di 2714 unità del personale sanitario, dopo ben 19 anni di precariato, assumendoci con responsabilità il dovere di risolvere l’annosa problematica. Misure attese e portate a compimento nonostante le enormi spese affrontate durante la pandemia continuino ad essere ancora sostenute, con aggravio per le casse pubbliche. Si sta inoltre programmando, con L’Aric – fa sapere il capogruppo FdI – una più proficua modalità di acquisto dei farmaci e dei dispositivi sanitari, ad esempio con un’unica gara, che possa garantire un maggior risparmio sui costi. Una nota di merito intendo rivolgerla all’assessore Nicoletta Verì, immeritatamente criticata. Ha finora svolto un lavoro enorme, senza sosta e senza mai far venir meno il proprio contributo e la propria esperienza, maturata sin dagli anni del governo Chiodi. Ringrazio anche le forze di opposizione per il collaborativo supporto fornito ai fini della definizione di questo provvedimento. Il governo Marsilio si è distinto per la politica del fare, sanità compresa, e non a caso gli abruzzesi hanno scelto di rinnovarlo. E’ con questo spirito che proseguiremo il nostro lavoro, certi di riuscire ad affrontare al meglio anche le più spinose problematiche”.

la nota di Taglieri e Alessandrini (M5S)

“La volontà, da parte di questo governo regionale, di andare contro il parere negativo dei revisori dei conti in merito al piano di rifinanziamento del disavanzo sanitario, appare tanto azzardata quanto frutto di una totale mancanza di responsabilità sul piano politico. Cercare di coprire questo disavanzo attingendo ai fondi del TFR/TFS dei dipendenti di Regione Abruzzo testimonia, inoltre, la totale assenza di un progetto virtuoso attraverso il quale ripianare il disastro finanziario che il governo Marsilio ha generato. Una prospettiva pericolosa e allarmante sia da un punto di vista tecnico che politico. Preoccupano anche le parole del Consigliere Gatti che hanno lasciato intendere che ci saranno dei tagli lineari alla sanità abruzzese”.

A dichiararlo sono Erika Alessandrini e Francesco Taglieri, Consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, a margine del Consiglio Regionale che si è svolto in data odierna. L’assise, preceduta nella mattinata dalla seduta della Prima Commissione all’interno della quale si è dibattuto circa il buco di 128 milioni di euro nelle casse della Regione, ha visto una rigida opposizione da parte dei Consiglieri pentastellati.

“L’Assessore Verì insiste nel descrivere una sanità perfettamente funzionante ed efficiente al punto da non avere alcun tipo di problema ed essere presa a modello anche da altre regioni. Una narrazione di comodo, faziosa e cieca di fronte alla realtà che gli abruzzesi vivono quotidianamente e che è contraddistinta da disservizi, criticità a tutti i livelli e gravi difficoltà nel vedersi riconosciuto il diritto alle cure. Ci sono 186 milioni di euro di mobilità passiva, perdiamo oltre 40 milioni di euro di mobilità attiva, interi presidi ospedalieri stanno morendo per una serie di azioni scellerate messe in atto da questa amministrazione regionale e la Verì, bocciata alle urne dagli elettori ma promossa dai suoi capi politici, si dimena nell’elogiare le direzioni strategiche aziendali, colpevoli di gran parte di questo disastro. Non solo le applaude ma le ha addirittura riconfermate come premio per il lavoro svolto. Da parte dell’Assessore Verì e dell’Assessore Quaglieri non abbiamo sentito una sola proposta concreta sul come ripianare questa voragine finanziaria da loro stessi creata, ma solo ed esclusivamente un totale scarico di responsabilità, come se ad amministrare, negli ultimi cinque anni, ci fosse stato qualcun altro e non loro”.

“Ciò di cui si parla è un disavanzo strutturale del quale loro erano perfettamente a conoscenza già dal terzo trimestre del 2023 ma che hanno scelto di ignorare per dare priorità alla loro azione politica. Un buco che hanno tentato di giustificare con investimenti finalizzati a potenziare la sanità delle quattro provincie ma che, invece, non ha trovato alcun riscontro nella realtà, essendo i servizi drammaticamente peggiorati sul territorio laddove non direttamente spariti. Ora, nel vano tentativo di arrestare quest’emorragia di bilancio, invece di predisporre un piano strategico per il ripianamento delle casse, provano ad arginarlo ricorrendo a un’azione emergenziale come quella di attingere ai soldi dei dipendenti pubblici: una follia totale. Hanno scelto di ignorare il parere negativo dell’organo tecnico che ha esplicitamente chiarito come questa legge non abbia le gambe per camminare: andare contro questa indicazione è una responsabilità politica e una responsabilità finanziaria che questa maggioranza di centrodestra ha scelto di assumersi”.