06 Giugno 2024 - 11:07:06

di Martina Colabianchi

La Direzione della Asl 1 ha negato alla Cgil della Provincia dell’Aquila di posizionare un banchetto per una raccolta firme, che si sta svolgendo in tutta Italia, nel piazzale antistante il Cup dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila.

È quanto denunciato da Francesco Marrelli e Domenico Fontana, rispettivamente Segretario Generale Cgil L’Aquila e Segretario Cgil L’Aquila.

Il sindacato, come prassi vuole, avrebbe inviato formale comunicazione di preavviso alla Direzione Generale dell’Azienda la quale, però, rispondendo “con due stringatissime righe“, glielo avrebbe negato.

La raccolta firme, cui partecipa la Cgil dell’Aquila, è stata organizzata allo scopo di promuovere quattro referendum abrogativi di norme riguardanti il mondo del lavoro e che impedirebbero “il reintegro delle Lavoratrici e dei Lavoratori illegittimamente licenziati, ad abrogare le norme che facilitano i licenziamenti nelle piccole imprese, ad abrogare le norme che facilitano l’utilizzo del lavoro precario, ed a ripristinare la responsabilità solidale dell’appaltante sugli infortuni sul lavoro“.

Il diniego della Asl sarebbe arrivato con una “tempestività ed efficienza non riscontrabili nella gestione quotidiana dell’azienda soffocata dal passivo di bilancio, da liste d’attesa interminabili, da mobilità passiva in crescita esponenziale e da un saldo negativo di mobilità che ha visto raggiungere il suo massimo storico, da carenza di personale e desertificazione sanitaria delle aree interne“, scrivono Marrelli e Fontana.

“Certamente avranno pensato che il banchetto Cgil potesse provocare “moti e subbugli” tali da non essere governabili. Certamente hanno dimostrato, se ve ne fosse ancora bisogno, la loro distanza siderale dall’esercizio della democrazia, hanno in definitiva esercitato un “potere” loro concesso pro tempore “infischiandosene” del fatto che in quel banchetto avremmo solo promosso un diritto costituzionalmente garantito. Hanno agito con il potere del “padrone” sulla esigibilità di spazi che sono pubblici, destinati ad un servizio pubblico ed afferenti ad un bene comune, dimostrando ancora una volta di essere corpi estranei alla nostra comunità”.

Loro sono così. Distanti anni luce dal sentire comune, loro vivono arroccati nel palazzo, privi di qualsivoglia sensibilità verso i bisogni ed i diritti delle persone. Noi andremo avanti, terremo i nostri banchetti in altri luoghi, noi lavoriamo a tener viva la Costituzione di questo Paese“, hanno concluso.

La nota di Nello Avellani, segretario PD L’Aquila, Stefano Albano, capogruppo PD L’Aquila e Pierpaolo Pietrucci, consigliere regionale PD

“Non bastasse la disastrosa gestione dell’azienda sanitaria provinciale, con servizi inefficienti e liste d’attesa lunghissime a fronte di un buco di bilancio da far tremare i polsi, il debito più pesante tra le quattro Asl regionali; non bastasse la crescita esponenziale della mobilità passiva, la carenza di personale, lo stato preoccupante dell’edilizia sanitaria, persino la mancanza di presidi medici; non fosse bastato l’attacco hacker gestito in maniera dilettantesca, e non contenti delle minacce ai dipendenti cui è stato intimato di non raccontare cosa accade negli ospedali della provincia, oggi scopriamo che – con una nota stringata – il Direttore sanitario e il Direttore amministrativo hanno negato alla Cgil il permesso di tenere un banchetto davanti al Cup per la raccolta firme per la promozione di 4 referendum abrogativi di norme pregiudizievoli per il mondo del lavoro”.

“Una decisione autoritaria e arrogante. Ricordiamo al manager pro tempore, al direttore sanitario pro tempore e al direttore amministrativo pro tempore che il servizio sanitario è pubblico, svolto in spazi pubblici, della collettività. Dovrebbero tenerlo bene a mente, ogni giorno. Nelle prossime settimane, rilanceremo la nostra battaglia per una sanità vicina alle cittadine e ai cittadini, pubblica e di qualità. Intanto, esprimiamo la nostra piena solidarietà alla Cgil”.