12 Luglio 2024 - 17:10:45

di Martina Colabianchi

Il Governo Meloni taglia i fondi che, ogni anno, lo Stato trasferisce ai Comuni e alle Province per garantire servizi essenziali alle cittadine e ai cittadini. Per l’Abruzzo, i tagli alla spese corrente sono pari a 30 milioni di euro fino al 2028, circa 6 milioni l’anno già dal 2024: in questo quadro drammatico, la città più penalizzata è L’Aquila che, per il 2024, vedrà una sforbiciata dei fondi statali pari a 541 mila e 490 euro; una cifra che va moltiplicata per 5 annualità: dunque, la decisione del Ministero dell’Interno, di concerto con il Ministero delle Finanze, potrebbe significare un taglio lineare di oltre 2 milioni e 700 mila euro in servizi alle aquilane e agli aquilani“.

Così, in una nota, il Partito Democratico aquilano dopo la conferma dei tagli previsti dall’ultima Finanziaria a danno dei comuni e, in particolare, di quelli che più hanno beneficiato dei fondi PNRR e che, continua il Pd, sono quelli che “avrebbero bisogno di maggiori risorse per gestirli” e per, quindi, completare le opere in cantiere.

Condividiamo dunque le preoccupazioni espresse dal referente regionale dell’Uncem, Lorenzo Berardinetti, e dal presidente di Ali Abruzzo, Giacomo Carnicelli, e auspichiamo che i tagli, che andrebbero ad impattare pesantemente sulla collettività, vengano corretti nella prossima Legge di Bilancio“.

Infine, la richiesta d’intervento al primo cittadino: “In questo senso, chiediamo al sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi di prendere posizione a difesa della città, e di non restare silente – come d’abitudine – per non disturbare la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, eletta in Parlamento nel collegio L’Aquila-Teramo, che a parole si dice attenta alle problematiche delle aree interne, e dei crateri sismici in particolare, ma nei fatti sta operando un taglio alle risorse dello Stato che, proprio sull’Aquila, avrà le ripercussioni più pesanti“.

“Ci aspettiamo che Biondi, che dovrebbe sentirsi il sindaco della città prima che un dirigente del partito della Presidente del Consiglio, sostenga la battaglia del primo cittadino di Teramo, e presidente dell’Anci Abruzzo, Gianguido D’Alberto, che prima di tutti, già in maggio, aveva lanciato l’allarme in nome dei sindaci, e sproni il presidente della Provincia, Angelo Caruso, a fare fronte comune con gli altri presidenti di Provincia”.

Sulla vicenda, che rischia di penalizzare tanti comuni abruzzesi insieme al capoluogo di Regione, è intervenuto anche il deputato di Azione Giulio Sottanelli:

“Con la conferma dei tagli agli enti locali per i prossimi cinque anni il governo ha assestato un altro durissimo colpo a tutti gli amministratori già in difficoltà a fare quadrare i conti dopo anni difficili. L’Abruzzo perderà 5,8 milioni di euro l’anno fino al 2028, in tutto 30 milioni di euro, con L’Aquila, Teramo, Montesilvano, Celano, Lanciano e Avezzano tra i Comuni più colpiti. Una scelta grave e senza senso, che significherà meno servizi ai cittadini o la via obbligata dell’aumento delle tariffe e che tra l’altro colpisce in modo particolare i Comuni più attivi nella realizzazione delle opere pubbliche finanziate dal Pnrr. Si va verso il paradosso di opere completate, ad esempio gli asili nido, che non potranno essere rese operative per la mancanza delle risorse necessarie per farle funzionare. Una spending review tanto più irragionevole per un governo che celebra l’autonomia differenziata e allo stesso tempo taglia ai Comuni, tant’è che a protestare sono anche amministratori di centrodestra. Passate le Europee, riparte la stagione dell’austerità. E il timore è che la legge di bilancio di quest’anno riserverà ulteriori tagli e sorprese alle amministrazioni locali”.