27 Luglio 2024 - 15:40:55
di Beatrice Tomassi
Dopo il Consiglio comunale straordinario di ieri che ha avuto come argomento centrale la funivia del Gran Sasso, si susseguono reazioni e commenti degli esponenti politici.
Per dare un quadro, ieri l’opposizioni è tornata a chiedere in Aula la progettazione di un impianto a doppia fune sostitutivo a quello attualmente in funzione. Richiesta bocciata.
“Il treno è in corsa, tutto è stato fatto in funzione del cambio delle funi e della verifica straordinaria dell’impianto. Abbiamo già affidato quasi tutto, siamo a giorni dall’affidamento dell’incarico per la progettazione e sembra che ancora si debba riflettere se procedere o no”. Questo uno stralcio del commento del consigliere delegato alle Politiche della Montagna Luigi Faccia (qui l’articolo completo) a cui la minoranza non ha tardato a rispondere.
“L’imminente sostituzione delle funi impone una riflessione. – spiegano i consiglieri di opposizione – La funivia è un impianto ormai vecchio, che ovunque in Italia si sta cercando di rimuovere. Il Centro Turistico risulta strutturalmente in perdita perché anche nelle migliori giornate, che purtroppo non sono moltissime, a regime, il numero massimo di persone che si riesce a portare in quota sono 2mila. Nella fase estiva inoltre, oltre alla funivia, sono molti quelli che per salire in quota usano le auto, facendo registrare così circa 60mila automobili l’anno, con relativo impatto ambientale“.
Con questi presupposti nell’Ordine del Giorno relativo allo sviluppo del Gran Sasso, presentato da tutto il centrosinistra a prima firma del consigliere Stefano Albano (Partito Democratico), si chiedeva di dare fare uno studio di fattibilità, viste anche le risorse economiche disponibili “che – precisano – non abbiamo mai avuto e che non avremo mai più, tra FSC in fase di programmazione, fondi Restart ancora da impegnare, Pnrr e fondo complementare, oltre ai 4 milioni già stanziati“.
Oltre a questo, il centrosinistra avrebbe voluto dare mandato alla seconda commissione di organizzare, a partire da settembre, una conferenza programmatica per dar vita a un’elaborazione condivisa ed ordinata sullo sviluppo del Gran Sasso.
Punti evidentemente non condivisi dalla maggioranza, ma l’opposizione promette di andare avanti e promuovere una discussione sul Gran Sasso con la città.
“Quando molto probabilmente un domani saremo chiamati a ripianare ulteriori debiti del Centro turistico, – la stoccata finale – la responsabilità sarà di coloro che non hanno voluto fare nemmeno il sondaggio sulla fattibilità con tecnici abruzzesi, italiani e internazionali“.