01 Agosto 2024 - 12:11:26
di Redazione
“Se un domani ci capiterà di vincere, lo diciamo da adesso, smantelleremo letteralmente molto di questa pianificazione inutile, senza prospettiva e senza anima e vireremo verso il modello che riteniamo più giusto, ripartendo dalla piazza in cui sostituiremo la pavimentazione, i lampioni, riporteremo il mercato e pianteremo alberi, rendendo raggiungibile un parcheggio sotterraneo idoneo, capiente e a prezzo
basso (non certamente i 2 euro orari di Porta Leoni) Costi quel che costi, perché il costo di una città che sta diventando vuota è l’unico costo che non accetteremo mai di pagare”.
Lo scrivono in una nota i consiglieri comunali Enrico Verini e Gianni Padovani che aggiungono: “La piazza è lo specchio della cultura di un popolo e della sua era, da sempre. Alla luce di questa incontestabile verità ci chiediamo cosa rappresenta la rinnovata Piazza Duomo all’Aquila? Cosa dice di noi e cosa dice di questa epoca della nostra città, immaginandola vista con gli occhi di una persona che, capitandoci per caso, la vede per la prima volta”.
I consiglieri sottolineano come piazza Duomo sia diventata “un inutile spazio vuoto su cui, come in un quadro di De Chirico, si allungano le ombre degli edifici perimetrali, a spezzare la monotonia del colore e la bruttezza dei lampioni che contribuiscono a rendere il paesaggio privo di anima. Rischiamo una città spopolata e una piazza altrettanto spopolata, priva di prospettiva e di legami con la nostra tradizione e quindi senza futuro”.
Verini e Padovani propongono una loro idea spazio pubblico: “Sappiamo che farà storcere il naso a molti, ma se si fa una attività politica bisogna anche dire quale prospettiva si intende realizzare per la comunità. La nostra idea guarda al passato, al mercato in piazza, alla città con le scuole scomode ma vitali in centro, all’idea di un parcheggio sotterraneo in Piazza Duomo, a una pietra diversa e idonea ad accogliere attività (e non che impedisce persino la sosta dei mezzi delle forze di pubblica sicurezza)“.
“Il tentativo di liberare Piazza Duomo dal passaggio dei mezzi, ci sta consegnando un recinto chiuso, impermeabile a ciò che lo circonda, senza appeal, che diluisce anche la bellezza degli edifici intorno. Si è scelta la strada di rendere impossibile il ritorno del tradizionale mercato che animava la vita della piazza e della città, adottando una pietra che, se ci pensate, serve solo ad esser vista, possibilmente senza calpestarla, che respinge ogni contaminazione con la vita – sottolineano – Questa amministrazione ha scelto di sperimentare la dissolvenza delle funzioni vitali di una città normale, allontanando e rendendo ostica ogni attività diurna, lasciando aperta solo la prospettiva serale dell’offerta, spesso disordinata di food e drink. Ma che città è mai quella che stiamo realizzando senza scuole, senza negozi, senza
uffici, senza cittadini, senza socialità, senza mercato, con spazi vuoti che inevitabilmente si riempiono e si riempiranno sempre di più del peggio, come accade in questi casi?”.
“Noi non accettiamo di accarezzare la presunta modernità che sostituisce le piazze con i social network, l’incontro virtuale a quello reale, il centro commerciale periferico come unico ruolo che restituisce fisicità alle relazioni”, concludono