08 Agosto 2024 - 17:20:03
di Martina Colabianchi
La crisi idrica approda in Consiglio regionale.
Tutti i gestori delle reti idriche d’Abruzzo sono stati ascoltati questa mattina in Commissione Vigilanza, per fare il punto sullo stato della rete abruzzese e sugli interventi che si stanno mettendo in atto per contrastare le perdite idriche che pongono la nostra regione in seconda posizione nazionale.
Prima delle audizioni tecniche è intervenuto l’assessore regionale con delega al sistema idrico, Emanuele Imprudente. “Sono stati già finanziati 100 milioni di euro da destinare alla riparazione delle perdite che interessano la rete – ha dichiarato Imprudente -. Prevediamo di ridurre del 50% la dispersione idrica in Abruzzo, con un piano di interventi che va completato entro il 31 dicembre 2025“.
Dato confermato dal presidente Ersi (Ente Regionale Servizio Idrico), Nunzio Merolli, che ha presentato, inoltre, il quadro generale sugli approvvigionamenti idrici, sul sistema di rilevazione delle perdite e sullo stato di avanzamento del progetto di gestione unitaria del sistema.
“Sulla crisi idrica che sta vivendo l’Abruzzo manterremo alta l’attenzione. Dopo il confronto di oggi, la Commissione chiamerà in audizione i Consorzi di Bonifica per chiudere il cerchio sull’intero ciclo del sistema idrico integrato. Continueremo a vigilare sulla gestione dei fondi Pnrr con un’attenzione scrupolosa al rispetto dei tempi e alla corretta destinazione dei finanziamenti“, ha detto a margine dei lavori, il presidente della Commissione Vigilanza, Sandro Mariani.
Resta attivo il tavolo permanente per la gestione delle criticità ed emergenze nel sistema idrico che opera in collaborazione con l’Ersi, gli enti gestori e la Protezione civile. Sono intervenuti, tra i gestori, Giovanna Brandelli, presidente Aca spa, Ivo Pagliari, presidente Gran Sasso Acqua spa, Pierangelo Stirpe, direttore tecnico Ruzzo Reti spa, Luciano Di Biase, presidente Saca spa e Gianfranco Basterebbe, presidente Sasi spa. Assenti per motivi istituzionali Alfredo Chiantini, presidente Cam spa e Gianguido D’Alberto, presidente Anci Abruzzo.
Taglieri (M5S) e Monaco (AVS): “Emergenza idrica strutturale, Regione Abruzzo non ha investito quando ha potuto”
“L’emergenza idrica che sta interessando l’Abruzzo in queste settimane non può essere derubricata a fenomeno occasionale o a mera crisi temporanea ma anzi, siamo in presenza di un dramma certificato che ha provocato, e continua a provocare, danni ingenti su tutto il territorio. Stampa e social media riportano quotidianamente le segnalazioni delle amministrazioni comunali, così come delle aziende e dei cittadini che lamentano l’assenza di acqua o di un’erogazione col contagocce. Oltre a ciò vi sono le ripercussioni su quei servizi pubblici che, non avendo la possibilità di immagazzinare l’acqua, vanno in crisi nel proprio operato con evidenti ripercussioni sulla collettività. Eppure si continua a rimandare il problema, a fare finta che si tratti solo di circostanze episodiche e si ignora il fatto che, se non si interviene al più presto, tale emergenza diventerà strutturale nei prossimi anni. I cittadini vogliono sapere cosa sta facendo Regione Abruzzo per fronteggiare questa emergenza e come intende prevenire quelle future. Di certo non possono sperare nella danza della pioggia“.
È quanto dichiarato da Francesco Taglieri e Alessio Monaco, rispettivamente capogruppo del Movimento 5 Stelle e di Alleanza Verdi Sinistra in Consiglio regionale, che insieme alla consigliera pentastellata Erika Alessandrini avevano chiesto la convocazione d’urgenza della Commissione Vigilanza per affrontare il tema della crisi idrica in regione.
“Gli impianti idrici della rete pubblica, che già di per sé è vecchia laddove non fatiscente, sono ormai obsoleti e necessitano di interventi quanto più rapidi possibili – proseguono i consiglieri -. Attualmente la media è di circa il 62% dell’acqua captata si disperde all’interno della rete idrica non arriva ai rubinetti degli abruzzesi. Il presidente di SASI, Gianfranco Basterebbe, audito quest’oggi in Commissione Vigilanza, ha dichiarato che, per fronteggiare questa emergenza, occorrerebbero 15 milioni di euro per la captazione e circa 80 milioni di euro per alcuni interventi, per un totale di 95 milioni di euro. Regione Abruzzo deve dirci se ha questa capacità economica e, al tempo stesso, rendere noto cosa si dovrebbe fare per evitare che il 2025 sia peggiore rispetto a quanto stiamo vivendo. Ad oggi questo governo regionale non ha palesato alcuna visione strategica né dato atto di alcuna pianificazione riguardo l’immediato futuro“.
“L’acqua e le bollette che i cittadini pagano hanno subito un aumento importante e, considerando che quei canoni vengono elargiti in funzione di un servizio erogato, qualora ciò non dovesse avvenire c’è anche chi ipotizza di non pagarle poiché non ha usufruito di tale servizio. Detto questo, a dicembre 2026 ci troveremo a gestire il problema delle reti colabrodo senza risorse a disposizione. L’assessore Imprudente e il Presidente dell’ERSI, Nunzio Merolli, quest’oggi hanno preso un impegno preciso e con date di scadenze ben chiare, ed è quello di ridurre del 50% le dispersioni dell’acqua dalla rete idrica entro il 31 dicembre 2025, anche in funzione delle risorse a tutt’oggi rese disponibili dal Pnrr e dai fondi Fsc. In qualità di Consiglieri di opposizione continueremo a monitorare e vigilare anche con ulteriori Commissioni affinché non siano gli abruzzesi a dover pagare gli errori di amministrazioni attuali e pregressi”, concludono Taglieri e Monaco.