08 Agosto 2024 - 10:26:12
di Redazione
Il Presidente del Consiglio dei Ministri, con direttiva del 1 dicembre 2001, ha istituito la Giornata del Sacrificio del Lavoro Italiano nel Mondo, in memoria della tragedia di Marcinelle, avvenuta l’8 agosto 1956. Quel giorno persero la vita 262 minatori, di cui 136 italiani, fra questi 60 abruzzesi nell’incendio della miniera di carbone al Bois du Cazier.
In occasione di questa ricorrenza la politica e la società ricordano il disastro di quella tragedia che scosse e continua a scuotere il mondo del lavoro e dei lavoratori. L’attenzione oggi è dunque tutta per la sicurezza sul lavoro.
Consiglio regionale: Sospiri “una data marchiata a fuoco nel cuore di una terra dilaniata”
Il Consiglio regionale dell’Abruzzo ricorda i 60 cittadini abruzzesi che persero la vita in quella drammatica giornata.
“Quella dell’8 agosto sarà per sempre, per il nostro Abruzzo, una data marchiata a fuoco nel cuore di una terra dilaniata dalla tragedia di Marcinelle, una ricorrenza che è stata giustamente sacramentata attraverso l’istituzione della Giornata nazionale del Sacrificio del Lavoro Italiano nel mondo”, sottolinea il presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri “una giornata che non può, però, né deve ridursi a mera commemorazione di quel che è stato, ma ha il dovere morale e istituzionale di essere un monito per il futuro. La stessa Fondazione ‘Marcinelle dueseidue‘ – aggiunge – istituita con Legge regionale nel gennaio 2023 ha lo scopo di svolgere la funzione di sentinella in un Abruzzo ancora oggi colpito dalla piaga degli incidenti sul lavoro: lo svolgimento di eventi, convegni, momenti di dibattito, iniziative pubbliche, attività nelle scuole e nelle strutture della formazione, non vuole solo offrire spunti di esercizio per la memoria, ma vuole principalmente tracciare la strada da seguire per arginare e sanare quella piaga, per ricordare che il lavoro è vita, non morte, che la sicurezza sul luogo di lavoro è un diritto del lavoratore e un dovere per il datore di lavoro e anche per le pubbliche amministrazioni, chiamate a vigilare. Affinché quella statistica sulle ‘morti bianche’ non si limiti semplicemente a ridursi, ma si azzeri completamente”.
Il Consiglio regionale dell’Abruzzo intende mantenere viva, soprattutto nelle giovani generazioni, la memoria della tragedia di Marcinelle, una delle più grandi tragedie di migranti italiani ed abruzzesi che da Alanno, Casoli, Castel del Monte, Castelvecchio Subequo, Elice, Farindola, Isola del Gran Sasso, Lettomanoppello, Manoppello, Ovindoli, Rosciano, Roccascalegna, Sant’Eusanio del Sangro e Turrivalignani partirono per trovare lavoro nelle miniere belghe.
Cgil Abruzzo Molise: Ranieri “Custodire la memoria dei minatori che lì hanno perso la vita è un obbligo di tutti”
“La tragedia di Marcinelle rappresenta uno dei più gravi incidenti sul lavoro in Europa dal dopoguerra. Custodire la memoria dei minatori che lì hanno perso la vita è un obbligo di tutti noi, affinché il loro sacrificio non sia vano, ma sproni la società ad un impegno maggiore per prevenire gli incidenti sul lavoro ed evitare il massacro dei lavoratori che ogni anno perdono ancora la vita“.
Lo afferma il segretario generale della Cgil Abruzzo Molise, Carmine Ranieri, in occasione del 68esimo anniversario dalla tragedia, sottolineando la necessità di “constatare come ancora oggi le morti sul lavoro siano generate prevalentemente dalle stesse cause di allora: scarsa manutenzione degli impianti, mancata prevenzione, scarsità dei controlli, sanzioni inefficaci”.
“In quei luoghi – afferma il segretario – si possono toccare con mano la fatica e le condizioni disumane del lavoro nella miniera. Parlando con gli ultimi minatori ancora in vita si avverte la loro voce flebile ed i colpi di tosse dovuti alla silicosi. Si visitano le baracche di lamiera nelle quali i nostri concittadini erano alloggiati. In una sala sono esposti i cartelloni che invitavano gli italiani ad emigrare in Belgio per lavorare nelle miniere di carbone, promettendo loro un futuro migliore. Ci sono le foto delle 262 vittime, di queste 136 erano italiani, 60 abruzzesi e sette molisani”.
“Marcinelle – aggiunge Ranieri – è anche il simbolo di una nazione che avanzava economicamente a discapito di chi veniva sfruttato, è la consapevolezza che il benessere del Belgio si reggeva sulle migliaia di lavoratori stranieri che avevano contribuito a realizzarlo, considerato che i cittadini belgi non volevano più svolgere lavori così pesanti. L’Italia, nazione che ha vissuto sulla sua pelle l’essenza e la sofferenza dei suoi emigranti, oggi assiste nel suo territorio allo sfruttamento di tanti immigrati, persone invisibili che vivono nelle baraccopoli alle periferie delle città, costrette a lavorare in condizioni massacranti, spesso illegalmente e senza il rispetto delle minime norme di tutela della sicurezza sul lavoro. La storia di Satnam Singh, il bracciante di origine indiana che ha perso un braccio mentre lavorava e il padrone lo ha abbandonato per strada causandone la morte, è solo una delle tante storie di caporalato nel nostro paese”.
La Cgil Abruzzo Molise è presente alla commemorazione in Belgio con Mirco D’Ignazio, coordinatore regionale del Patronato Inca Cgil Cgil, Pancrazio Cordone, segretario generale della Cgil di Teramo, Sabrina Del Pozzo, segretaria della Cgil Molise, Vincenzo Quaranta, segretario generale della Filcams di Teramo, Secondo Di Pietro della segreteria della Fiom di Teramo. Una due giorni di approfondimento e ricordo, che, oltre alle delegazioni sindacali arrivate da tutta Europa, vede la partecipazione, tra gli altri, di Lara Ghiglione, della segreteria della Cgil nazionale, arricchita dal contributo Esther Lynch, segretaria generale della Ces, la Confederazione Europea dei Sindacati. Le iniziative in programma si concludono nella miniera del Bois du Cazier per ricordare le vittime e chiedere che nessuno più muoia di lavoro e subisca le condizioni di vita a cui erano costretti i minatori in Belgio poco meno di 70 anni fa.
“Un momento di ricordo, un momento di riflessione, un momento di commemorazione – dice da Marcinelle Mirco D’Ignazio – Siamo qui per ricordare quello che è accaduto, perché non accada più. Chiediamo all’Europa che si garantisca un lavoro sicuro, dignitoso e che si garantisca un futuro fatto di giustizia sociale, affinché questi eventi non si verifichino di nuovo e affinché tutte e tutti possano vivere in un continente che si preoccupa davvero degli ultimi”.
Santangelo “una sciagura sul lavoro dolorosamente scolpita nella coscienza e nella memoria”
“Ricorre oggi, 8 agosto, l’anniversario della tragedia di Marcinelle, una sciagura sul lavoro dolorosamente scolpita nella coscienza e nella memoria del nostro Paese che ha coinvolto 137 italiani provenienti prevalentemente da Abruzzo e Molise. A 68 anni dalla tragedia è doveroso ricordare il sacrificio degli italiani e degli abruzzesi nel mondo“.
Con queste parole l’assessore regionale con deleghe alla cultura e al sociale, Roberto Santangelo, ricorda le vittime del vasto incendio che nel 1956 si sviluppò all’interno della miniera di carbone di Bois du Cazier, a Marcinelle, in Belgio.
“Tra le vittime c’erano padri di famiglia che avevano lasciato la terra d’origine per assicurare un futuro ai propri figli, trovando però all’estero condizioni di vita difficili – rimarca Santangelo – Gli italiani dormivano, infatti, nelle famose “cantines”, baracche gelide d’inverno e roventi d’estate, e trovarono molta ostilità da parte degli abitanti del luogo in quanto stranieri. La tragedia di Marcinelle ispirò così la scrittura dell’art. 48 del Trattato di Roma, che istituì il 25 marzo 1957 la Comunità economica europea (CEE), con cui si stabilisce il divieto di qualsiasi discriminazione, fondata sulla nazionalità, tra i lavoratori degli Stati membri per quanto riguarda l’impiego, la retribuzione e le altre condizioni di lavoro“.
Citando quanto espresso dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione del 67° anniversario della strage, l’assessore Santangelo richiama i valori di sociali e culturali della Costituzione basati sul lavoro e sulla sicurezza sui luoghi lavoro:
“Il Presidente Mattarella, nel 2023, ha ricordato che le vittime di Marcinelle ‘hanno contribuito a promuovere i più alti valori sociali e culturali che animano la Costituzione, a cominciare dal diritto al lavoro’. Oggi dobbiamo tenere a mente l’importanza della tutela dei lavoratori per garantire la sicurezza sui posti di lavoro e condannare ogni forma di discriminazione affinché venga realmente onorato l’articolo 1 della nostra Repubblica e, soprattutto, venga realizzata un’equa giustizia sociale” conclude Santangelo.
Sigismondi e Testa “mantenere vivo il ricordo di quell’immane tragedia”
“Ogni anno in Abruzzo e in Europa si rinnova il dovere di mantenere vivo il ricordo di quell’immane tragedia, doloroso simbolo dell’emigrazione italiana nel mondo, così come l’impegno per una cultura del lavoro e della sicurezza in ogni luogo ove si svolga. La perdita, l’8 agosto 1956, di 262 minatori di cui 136 italiani e molti dei quali abruzzesi, rappresenta una catastrofe impressa nella memoria collettiva dei popoli italiano e belga. Il lavoro, altissimo valore costituzionale, merita di essere celebrato ogni giorno dalle istituzioni, italiane ed europee, attraverso la garanzia delle giuste tutele e dei giusti riconoscimenti per tutti”.
Lo affermano i parlamentari abruzzesi, Etelwardo Sigismondi e Guerino Testa, a margine dell’ odierna cerimonia di commemorazione delle vittime di Marcinelle, a Manoppello (Pe).
Consiglio regionale del Molise: Pallante “Un anniversario che ammonisce e impegna tutti a riflettere”
Ad intervenire per commemorare la ricorrenza anche il presidente del Consiglio regionale del Molise, Quintino Pallante, il quale ha posto l’accento sulla questione relativa alla sicurezza sul lavoro.
” Un anniversario che ammonisce e impegna tutti a riflettere su quanta strada si è percorsa fino ad oggi e soprattutto – ha evidenziato – su quanta ne dobbiamo ancora compiere per arrivare a dar vita a iniziative che a livello globale le istituzioni, il mondo delle imprese, le organizzazioni dei lavoratori e la società in generale, devono unitamente porre in essere per costruire una cultura diffusa e strutturata della sicurezza per ogni posto di lavoro. Dal ricordo del sacrificio delle vittime di quella miniera nel Belgio – ha aggiunto – dobbiamo trarre la forza politica, culturale e operativa per adeguare in modo opportuno, come si sta facendo a livello nazionale, la nostra legislazione sulla sicurezza per attivare maggiori controlli, sostenere le imprese nell’investire sempre maggiori risorse in sicurezza e prevenzione e per garantire ad ogni lavoratore la protezione adeguata da pericoli di vario genere che lo possano minacciare nell’esercizio delle proprie funzioni”.
Presidente Regione Molise: Roberti “Tanti italiani che hanno sacrificato la propria vita lontano dalla patria”
“Una tragedia che ha segnato la nostra storia e quella dei tanti italiani che hanno sacrificato la propria vita lontano dalla patria”. Così il presidente della Regione Molise, Francesco Roberti, in occasione del 68/o anniversario (8 agosto 1956) della tragedia mineraria di Marcinelle (Belgio).
“Il loro sacrificio – le parole del governatore – ci ricorda l’importanza di garantire condizioni di lavoro sicure e dignitose per tutti. È nostro dovere onorare la memoria di questi coraggiosi lavoratori che con il loro impegno e sacrificio hanno contribuito al progresso e al benessere delle nostre comunità. Il coraggio e la determinazione di lasciare le proprie terre e i propri cari per assicurare un futuro migliore alle proprie famiglie, continuano a essere un esempio per tutti noi. In quegli anni il riscatto sociale fu la motivazione degli enormi sacrifici di tanti nostri connazionali e corregionali. In memoria dei caduti di Marcinelle – termina Roberti – rinnoviamo il nostro impegno per la sicurezza sul lavoro e la tutela dei diritti dei lavoratori affinché tragedie come questa non si ripetano più”.
Consiglio regionale della Campania: Oliviero “un pensiero a tutte le vittime del lavoro”
“A 68 anni da quella terribile tragedia, rivolgiamo il nostro pensiero a tutte le vittime del lavoro. Il loro sacrificio ci impone un impegno morale e civile: lavorare instancabilmente per condizioni di lavoro più sicure e umane per tutti e al contempo per un’accoglienza dignitosa per chi cerca rifugio e opportunità nel nostro paese”.
Così il presidente del Consiglio regionale della Campania, Gennaro Oliviero, in occasione della g𝐢𝐨𝐫𝐧𝐚𝐭𝐚 𝐧𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐬𝐚𝐜𝐫𝐢𝐟𝐢𝐜𝐢𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫𝐨 𝐢𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚𝐧𝐨 𝐧𝐞𝐥 𝐦𝐨𝐧𝐝𝐨 legata all’evento di Marcinelle in cui persero la vita 136 italiani.
“L’ 8 agosto 1956 – ricorda Oliviero – uno scoppio nella miniera di carbone del “Bois du Cazier” a Marcinelle procurò la morte a 262 minatori, 136 dei quali provenienti dalle nostre regioni, in gran parte da Campania, Abruzzo, Calabria, Emilia-Romagna, Friuli, Lombardia, Marche, Molise, Puglia, Sicilia, Toscana, Trentino e Veneto. Quel terribile evento – ricorda Oliviero – mise l’Italia faccia a faccia con le penose condizioni nelle quali versavano i nostri connazionali, costretti a lavorare lontani dai propri affetti, tra mille rischi ed innumerevoli disagi”.