11 Agosto 2024 - 12:04:05

di Tommaso Cotellessa

Aumentano del 27,4% gli stabilimenti balneari in Abruzzo.

Si tratta, come registra l’approfondimento del Sole 24 ore, di una notevole crescita che si allarga su scala nazionale, che va collocata da 2011 al 2023.

Il settore dei balneari, al centro del dibattito pubblico a causa delle proteste riguardanti la direttiva europea Bolkestein, non si può certo dire che non goda di buona salute.

Come testimoniano i dati ufficiali dei bilanci depositati infatti, gli stabilimenti sono aumentati del 26% su scala nazionale e hanno visto un giro di affari in crescita del 43,5% dal 2018 al 2022.

Una categoria quella dei balneari italiani, che pur avendo fra le sue fila società e public company, nonché gestori di vere e proprie spiagge boutique, è dominata dalle piccole imprese a conduzione familiare che rappresentano il 66% della categoria, divenendo a pieno titolo detentori della vacanza italiana per eccellenza, quella sotto l’ombrellone.

Fonte immagine Sole 24 ore

Tuttavia, nonostante la crescita registrata dal settore, come segnala il Sole 24 ore, nei conti qualcosa non torna.

Fra tutte le 7.244 imprese balneari censite in Italia da Unioncamere solo 2.270 sono le società di capitali che depositano i bilanci.

Inoltre, come segnala il quotidiano economico, il settore genera troppa poca reddittività in proporzione alla crescita registrata in questi anni, con un utile netto medio che resta fermo attorno ai 10 mila euro.

Per stessa ammissione di alcuni esercenti del settore non mancano i servizi che non vengono tracciati, come ad esempio il noleggio di pedalò e tavole, ma anche le forniture, gli abbonamenti stagionali e i conti al bar pagati anche in contanti. Inoltre i balneari non godono di buona fama secondo gli indici di affidabilità fiscale, infatti il 50% di dichiarazioni delle aziende balneari risulta infedele.

Quanto emerge dall’analisi dei dati, oltre a porre l’attenzione su una fetta ingente del commercio italiano rende ancor più caldo il tema delle concessioni, con gli esercenti che incalzano il governo per avere certezze.

Ma queste ultime sembrano scarseggiare da entrambe le parti