24 Agosto 2024 - 18:41:31
di Redazione
Continua a far discutere la recente decisione del Comune dell’Aquila di patrocinare, nell’ambito della Perdonanza Celestiniana, l’incontro organizzato dall’associazione Avamposto Fontesecco che prevede come ospite Sergio Filacchioni, volontario della onlus Sol.Id. e responsabile nazionale di Blocco Studentesco, un’organizzazione giovanile legata a Casapound.
Il titolo della conferenza, “La solidarietà internazionale nei contesti di guerra: il caso Sol.Id odv“, a prima vista, sembra far riferimento solamente ad un’occasione per discutere di iniziative umanitarie. Tuttavia, come nei giorni scorsi aveva denunciato il Partito Democratico aquilano l’iniziativa, dietro questa apparente facciata di solidarietà, nasconderebbe ombre di discriminazione e ideologie pericolose.
Oggi ad intervenire sulla vicenda con una nota è l’ANPI L’Aquila che con una nota esprime sconcerto e preoccupazione per quella che viene considerata dagli esponenti dell’associazione una scelta “imbarazzante e penosa“, in netto contrasto con i valori universali di pace e solidarietà che la Perdonanza dovrebbe rappresentare.
“È imbarazzante e penosa la decisione del Comune dell’Aquila di inserire tra gli eventi della Perdonanza l’incontro con una associazione che – sotto una apparente solidarietà – promuove in giro per il mondo attività discriminatorie dal valore diametralmente opposto al messaggio celestiniano.”
L’ANPI denuncia le gravi contraddizioni insite in questa scelta, sottolineando che:
“Purtroppo la onlus Solidarité Identités in Sudafrica nell’area di Kleinfontein a Pretoria, sostiene le popolazioni boere fanatiche dell’apartheid: una sorta di esperimento monoetnico – senza ‘negri’, né cattolici, né ebrei – formato da soli bianchi con ‘discendenza pura’ esclusivamente di lingua afrikaans (olandese) che le stesse autorità sudafricane considerano un esempio di ‘disintegrazione che perpetua la malattia dell’era dell’apartheid’.”
L’ANPI continua evidenziando che in Siria, Sol.Id. è parte del Fronte Europeo di Solidarietà, una coalizione di gruppi di estrema destra e filonazisti europei che sostengono il regime di Damasco, alimentando un conflitto devastante. Analoghe attività ambigue vengono svolte in Birmania, dove Sol.Id. opera insieme ad altre organizzazioni come la onlus Popoli.
Di fronte a tali accuse, l’associazione si chiede come sia possibile che un evento con un così profondo significato spirituale e storico come la Perdonanza possa essere associato a una realtà che promuove divisioni e discriminazioni. La nota continua con una riflessione sul valore che la Perdonanza dovrebbe rappresentare:
“La Perdonanza è un evento che, per la sua portata storica, spirituale, culturale e politica – nel senso più elevato del termine – potrebbe offrire occasioni preziose di dialogo, confronto e pacificazione a fronte dei conflitti drammatici in corso, delle troppe contraddizioni, delle assurde diseguaglianze che segnano il mondo. Offrire un messaggio universale di pace e solidarietà.”
Tuttavia, l’ANPI accusa l’amministrazione comunale di aver scelto, con “una impostazione settaria e meschina”, di accontentare interessi di parte, trascurando le responsabilità più elevate che l’evento richiederebbe. L’accusa si fa ancora più dura quando si richiama il mancato ricordo dell’80° anniversario della Liberazione dell’Aquila:
“D’altra parte, non c’è da aspettarsi nulla da un’amministrazione comunale che lo scorso 13 giugno ha ignorato completamente, e lasciato passare senza una sola riga di celebrazione istituzionale, l’80° anniversario della Liberazione dell’Aquila dall’occupazione nazifascista.”
L’ANPI conclude con un appello alla dignità e all’onestà intellettuale, chiedendo ai rappresentanti della città di non nascondersi dietro frasi di circostanza e citazioni prestigiose, come quella di Monsignor Zuppi, Presidente della CEI. L’accusa è quella di utilizzare l’immagine di figure simboliche di inclusione e solidarietà per poi dare spazio a iniziative che promuovono il contrario:
“Dignità e onestà intellettuale, però, imporrebbero almeno ai massimi rappresentanti della città di non nascondersi dietro frasi di circostanza e citazioni prestigiose: chiamare in causa nei discorsi ufficiali l’esempio ammirevole e instancabile di solidarietà, umanità e inclusione di Monsignor Zuppi (Presidente della CEI) per poi dare spazio a piccole e povere iniziative dal sapore discriminatorio e razzista, ecco questo ce lo si potrebbe almeno risparmiare.”
Il messaggio dell’ANPI è chiaro: la Perdonanza Celestiniana dovrebbe rimanere un simbolo di pace e di inclusione, non essere macchiata da iniziative che tradiscono questi valori fondamentali.