29 Agosto 2024 - 12:13:37
di Tommaso Cotellessa
“Il Jazz Italiano per le Terre del Sisma” celebra il suo decimo anniversario, confermandosi come uno degli eventi più significativi nel panorama musicale italiano. Nato nel 2015, il festival ha portato il jazz nelle aree colpite dai terremoti del 2016, trasformando la musica in uno strumento di solidarietà e ricostruzione.
L’edizione 2024, guidata dai direttori artistici Francesco Diodati, Gabriele Mitelli e Ugo Viola, ruota attorno al tema “Abitare il suono“, esplorando la musica come mezzo di scoperta e incontro. L’evento prevede oltre 60 concerti in 15 piazze, coinvolgendo più di 300 artisti e attirando circa 20.000 spettatori.
La manifestazione ha preso il via il 23 agosto a Camerino con un Cammino solidale che ha toccato Castelluccio di Norcia e Amatrice, per poi approdare a L’Aquila il 31 agosto e il 1° settembre. Il programma aquilano è ricco e variegato, spaziando tra jazz contemporaneo, elettronica, contaminazioni e performance interdisciplinari, con eventi in luoghi suggestivi come la Scalinata di San Bernardino e il Castello Cinquecentesco.
Tra gli artisti in programma: Rita Marcotulli, Simone Graziano, Chorus Abstracta, Valeria Sturba e il collettivo Wasted Generation. L’evento culminerà con la produzione speciale “10 anni!!! Il Jazz Italiano per le Terre del Sisma”, diretta da Andrea Ravizza e con ospiti di rilievo come Francesco Cafiso.
Oltre ai concerti, il festival promuove la valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico delle zone terremotate, offrendo trekking sostenibili e laboratori per giovani musicisti. Quest’anno, il festival segna anche l’inizio di un nuovo progetto ambizioso: la creazione dell’Orchestra Nazionale di Musica Creativa, composta da studenti dei conservatori italiani.
Le location in centro storico saranno il Bastione Est del Castello cinquecentesco (in collaborazione con il Museo Nazionale d’Abruzzo), Piazza Santa Margherita o dei Gesuiti, Piazza Chiarino, Cortile Palazzo Cipolloni Cannella, Auditorium del Parco, Libreria Colacchi, Museo MAXXI, Auditorium della Fondazione CARISPAQ, Palazzo Cappa Cappelli, Palazzo Micheletti.
Il festival è sostenuto da istituzioni nazionali e locali, tra cui il Ministero della Cultura, il Comune dell’Aquila e la Regione Abruzzo, e vede la collaborazione di numerose associazioni e sponsor, consolidando ulteriormente il legame tra musica, comunità e territorio.
Intervenendo all’interno della conferenza stampa di presentazione dell’evento il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi ha dichiarato:
“La cosa che mi piace sottolineare è che il Jazz all’Aquila in questi anni si è evoluto, si è rinnovato e si è legato sempre di più alla città. Siamo riusciti a mettere insieme un’esperienza di carattere nazionale e internazionale con la vivacità del territorio e di questo siamo molto lieti“.
A sottolineare l’importanza di questa iniziativa e il percorso da essa compiuto nel corso di questi dieci anni è stato anche il presidente associazione Jazz all’Aquila, Corrado Beldì.
“Questa nasce come una manifestazione di sistema e continua ad essere di sistema, oggi è organizzata dall’associazione Jazz all’Aquila, quindi da un’associazione pienamente aquilana, ma continua ad essere legata alla filiera del jazz, rappresentata da 85 festival italiani, oltre 500 musicisti di jazz e tante categorie che attengono anche la federazione del jazz italiano, quindi dalla formazione alla promozione del jazz. Anche quest’anno l’iniziativa sarà animata da un programma molto ricco ma soprattutto da uno spiccato coinvolgimento della città, di tante associazioni culturali e istituzioni che man mano la manifestazione sta coinvolgendo all’interno della manifestazione anche in vista dell’Aquila capitale italiana della cultura 2026“.
“Avevamo sulle spalle 9 edizioni andate benissimo, curatissime e con un programma variegato – commentato Diodati – Una delle nostre priorità è stata andare a cercare artisti che non fossero ancora venuti. Anche da un punto di vista prettamente musicale e non solo artistico, abbiamo voluto dare spazio a musiche che andassero da un jazz più impostato ad altre musiche che fossero più di sperimentazione che prevedessero, quindi, l’elettronica e tanti altri elementi che si innestano in questo tipo di musica. La nostra è stata quindi una visione di musica creativa. Avremo delle performance e laboratori che coinvolgeranno altre arti, soprattutto gli enti locali e quindi ad esempio il Centro sperimentale di cinematografia, il Maxxi e l’Orchestra nazionale creativa dei conservatori”.
“Aspettiamo di scoprire le novità e siamo certi che sarà n’edizione strepitosa – ha detto Ada Montellanico, presidente della Federazione nazionale Il Jazz Italiano – Ogni anno L’Aquila diventa teatro di sperimentazione e di progetti culturali. In dieci anni siamo arrivati quasi a 4 mila artisti che hanno suonato all’Aquila. Avremo modo di vedere un jazz italiano multiforme nelle sue espressioni e siamo felici di essere nuovamente qui. Quest’anno il jazz si apre all’Europa, quindi avremo 3 direttori artistici di grandi realtà di jazz europeo, un grande giornalista di una importante rivista di jazz che verrà qui per conoscere le novità del jazz italiano, le giovani generazioni ma anche personaggi storici del jazz”.
Il programma di sabato 31 agosto inizierà alle 10:30 con uno speciale incontro dal titolo “Jazz e cinema in Italia, affinità elettive e linguaggi universali. Incontro tra due arti della contemporaneità e il ruolo delle Collecting per lo sviluppo artistico e culturale del paese“, presso il Conservatorio Alfredo Casella dell’Aquila e vedrà la partecipazione straordinaria di figure di spicco del panorama culturale italiano. L’incontro offrirà un’occasione unica per esplorare le profonde connessioni tra jazz e cinema, due forme d’arte che, pur appartenendo a universi distinti, dialogano tra loro attraverso linguaggi universali e affinità elettive.
Domenica 1 settembre la giornata si aprirà alle ore 12 al Parco della Memoria (il progetto, inaugurato nel settembre del 2021 a Piazzale Paoli, simboleggia e testimonia il ricordo per le vittime del sisma del 2009 e le radici della vita) con “Collective Memories: suoni del futuro“, concerto finale del laboratorio di improvvisazione e conduction a cura di Silvia Bolognesi con la partecipazione degli studenti dagli 11 ai 18 anni delle scuole dell’Aquila; l’esibizione dell’Orchestra Jazz Che Vorrei – L’Aquila diretta dal Maestro Pasquale Innarella e composta da ragazzi dagli 8 ai 18 anni; il progetto è nato nel 2022 e si basa su un modello educativo che, stimolando la creatività dei giovani musicisti, utilizza la pratica orchestrale come mezzo per raggiungere obiettivi, non solo a valenza artistica, ma anche di integrazione, rispetto dell’altro, superamento delle diseguaglianze e spirito di collaborazione. Per l’alto rilievo socioeducativo riconosciuto, nonché per il valore aggiunto nella lotta alla povertà ed al disagio giovanile, l’Orchestra Jazz Che Vorrei – L’Aquila è stata inserita tra i progetti del dossier di candidatura che ha permesso a L’Aquila di ottenere il riconoscimento di Capitale Italiana della Cultura 2026. Il progetto è interamente gratuito, grazie all’impegno ed al supporto di Comune dell’Aquila, Conservatorio A. Casella e Associazione Teatro Opera Project ETS.
Eventi speciali nel cortile di Palazzo Micheletti, in collaborazione con la Libreria Polarville, che includeranno performance estemporanee di alcuni musicisti già presenti nel programma e l’allestimento di Saxophobia, mostra di saxofoni storici e artigianali a cura di Attilio Berni, Direttore del Museo del Saxofono di Fiumicino, presso la sala espositiva di Palazzo Margherita, sede del Comune dell’Aquila.
Cuore pulsante della manifestazione saranno anche le residenze, i laboratori interdisciplinari e le nuove produzioni: saranno due le residenze di musica improvvisata e conduction, tenute, rispettivamente da Nicola Pisani assieme ad Ettore Fioravanti e Alessandro Fabbri con l’Orchestra Nazionale di Musica Creativa dei Conservatori (concerto finale alla Scalina di San Bernardino, domenica 1 settembre) e – come citato sopra – da Silvia Bolognesi; giorni di laboratori educational per i più piccoli, progetto “Nati nelle note”, a cura di Samuele Cinelli e Francesco Bernardi; spazio anche ai workshop, uno per cori a cura di Albert Hera (progetto Salvation 2332), l’altro in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia dell’Aquila a cura di Tiziano Doria e Samira Guadagnuolo (Warshad) che analizzerà a fondo il rapporto del territorio e il vissuto dei pastori, e infine, per il secondo anno consecutivo, quello di fotografia per i più piccoli a cura della Associazione Fotografi Italiani di Jazz.
Altro tassello fondamentale di questa edizione multidisciplinare sarà anche “Peripatetiche dell’ascolto”, il progetto di itinerari di ascolto attivo e d’intervento sonoro collettivo di e con Fabrizio Saiu, aperto ad un massimo di 25 persone per un viaggio che unisce la camminata, la ripresa microfonica e l’ascolto in cuffia in un’unica esperienza di esplorazione e di scoperta dell’ambiente sonoro.
IL PROGRAMMA