18 Settembre 2024 - 16:48:44
di Tommaso Cotellessa
La battaglia politica contro la realizzazione di un impianto di trattamento fanghi nella zona ovest della città continua ad animare il dibattito pubblico.
Lunedì scorso, la conferenza dei capigruppo, richiesta dai consiglieri Paolo Romano del gruppo L’Aquila Nuova e Simona Giannangeli del gruppo L’Aquila Coraggiosa, ha approfondito le criticità sollevate dai cittadini, in particolare quelli delle frazioni di Sassa e Preturo.
Il progetto, presentato da una società privata alla Regione Abruzzo lo scorso luglio, prevede la costruzione di un impianto su un’area di 9.300 metri quadrati, con una capacità di trattamento di fino a 20.000 tonnellate annue di fanghi. Si tratterebbe del primo impianto di questo tipo in Abruzzo, destinato ad accogliere materiali anche da altre regioni del centro Italia, in particolare dal Lazio, una delle principali produttrici di fanghi a livello nazionale.
I consiglieri Romano e Giannangeli hanno evidenziato le preoccupazioni espresse dai residenti, i quali temono ripercussioni negative sulle loro vite e sugli investimenti fatti nei territori interessati. Durante la conferenza, sono stati ascoltati i primi attori istituzionali e il comitato nato per la tutela della zona ovest, con l’intento di discutere ulteriormente il tema in commissione Territorio, dove verranno coinvolti altri enti chiave come ARTA, ASL, Regione Abruzzo, GSA, Ersi e la Soprintendenza. Anche la società promotrice dell’impianto sarà invitata a esporre le proprie ragioni in un confronto trasparente e istituzionale.
Romano e Giannangeli hanno inoltre presentato una mozione a loro firma, già discussa e approvata dal consiglio direttivo dell’Aduc di Preturo il 2 settembre scorso. La mozione mira a spingere la politica cittadina a prendere una posizione netta contro l’attuale localizzazione dell’impianto, che, secondo i firmatari, non sarebbe idonea a ospitare una struttura di questo tipo. “Serve la responsabilità della politica – hanno dichiarato – nel chiarire ai cittadini quale sarà il futuro dell’area e di chi ci vive.”
Uno dei risultati più significativi emersi dalla conferenza è stato il parere del Settore Ambiente del Comune, che ha raccomandato che il progetto venga sottoposto a una rigorosa valutazione di impatto ambientale (VIA), invece di avvalersi di una procedura semplificata, considerata inadatta vista la portata del progetto.
La questione dell’impianto di trattamento fanghi, dunque, continua a essere un tema caldo per L’Aquila, con la cittadinanza e la politica locale chiamate a discutere a fondo delle implicazioni che una simile infrastruttura potrebbe avere per il territorio.