30 Settembre 2024 - 17:36:12

di Martina Colabianchi

408.000 e 764.000 mila euro: queste le cifre, riportate dal consigliere comunale di L’Aquila Nuova Paolo Romano, corrispondenti agli ammortamenti per l’esercizio 2023 che le due società partecipate del Comune dell’Aquila ASM e CTGS dovranno accantonare entro il corrente anno.

A metterlo nero su bianco le carte del bilancio consolidato che l’assise civica ha approvato questa mattina con i soli voti della maggioranza.

Le opposizioni hanno abbandonato l’aula nel momento del voto denunciando delle incongruenze nell’ordine dei lavori. I gruppi consiliari delle opposizioni avevano richiesto, infatti, il rinvio della votazione al 2 ottobre così da poter ottenere i documenti necessari ad un’analisi più approfondita soprattutto per quanto riguarda ASM, richiesta che tuttavia non è stata accolta.

In particolare, non sarebbero state fornite alle opposizioni le relazioni del revisore dei conti, del collegio sindacale e la nota integrativa di bilancio sottoscritta dall’amministratore.

A denunciare il fatto “inaudito” è il consigliere comunale Paolo Romano che, in una nota, parla di “solo apparenti” utili di bilancio delle due partecipate che, in realtà, “nascondono passività che farebbero tremare i polsi a chiunque“. Gli utili corrisponderebbero, rispettivamente, a 14.500 euro per CTGS e a 187.000 per ASM.

L’Asm continua a presentare enormi problemi di liquidità con esposizione verso il pagamento dei fornitori. Già si sono utilizzati gli aiuti forniti dalla Regione Abruzzo e dal Consiglio comunale per chiudere il bilancio relativo al 2023 e solo con la sospensione delle quote di ammortamento“, prosegue Romano.

Per il 2024 la musica cambia – continua ancora il consigliere di minoranza -. Serve responsabilità davanti ad una situazione che se non risolta rischia di portare realmente in default la società:  la guerra con Sulmona e il Cogesa ci costa quasi 1 mln di euro l’anno in più in confronto a prima, senza parlare dei danni e delle difficoltà legate alla piattaforma dovute all’incendio di ottobre 2023. Paghiamo risorse ingenti per il personale interinale senza dar loro una possibilità di lavoro duratura e permanente in pianta organica e con un concorso aperto e fermo al 2022 su cui nessuno parla più e nessuno si scandalizza. I ritardi della giunta comunale nell’acquisto dei mezzi promessi a seguito dell’incendio si ripercuotono sul costo del noleggio mezzi, aumentato nel 2023 e ancora più esoso nel 2024. A questo vanno aggiunti i salti mortali che l’azienda ha dovuto sostenere per la pavimentazione del centro storico e per gli eventi estivi che hanno portato a un aggravio di costi“.

Il CTGS riconferma le criticità che coinvolgono il management a cui da tempo chiediamo le dimissioni. I dati più gravi emergono dalla Relazione del revisore dei conti che certifica come il risultato 2023 ha confermato “la necessità di rivedere le politiche dei prezzi e del personale e comunque di aprire a nuove attività di business che possano garantire flussi aggiuntivi rispetto a quelli caratteristici sempre più influenzati dagli effetti del cambiamento climatico e dalla necessità di adeguamento per la mitigazione degli effetti avversi. La necessità di una revisione del business model ed un aggiornamento della mission e vision aziendale sono fattori imprescindibili con cui si dovrà confrontare la nuova governance, il socio ed i vari enti pubblici coinvolti nella gestione dello sport e del turismo sul territorio“.

Di fatto il Revisore mette nero su bianco le preoccupazioni dell’opposizione e spiega i tanti emendamenti che da tempo portiamo inutilmente all’attenzione della Giunta comunale. Unitamente a questo sono ancora evidenti i problemi che la società si trascina: il bisogno di un piano industriale armonizzato con i piani d’investimento e che permetta un controllo preciso dei flussi di cassa, il Reclutamento della figura del direttore, il reclutamento di personale da inserire al fine di permettere un avvicendamento del personale da collocare a riposo per raggiunti limiti di età: mi riferisco soprattutto ai caposervizi, indispensabili per il servizio in quota; infine ci sarebbe l’adeguamento dei contratti part time più volte promesso e ancora non affrontato“,

Romano, infine, sottolinea alcune questioni ancora irrisolte e su cui i cittadini attendono risposte: “La possibilità di una farmacia in centro storico per l’AFM, l’apertura del servizio alzheimer all’interno dell’ONPI, la necessità di integrare dopo quasi 3 anni il cda del Centro Servizi Anziani con il componente mancante, la redazione di un piano dei trasporti per rendere il servizio AMA più efficiente e più appetibile all’occhio del cittadina“.

È arrivata l’ora di smetterla di pensare ai concerti e iniziare a salvare la città dal baratro“, chiosa il consigliere comunale.