30 Settembre 2024 - 10:42:56
di Tommaso Cotellessa
Gli ultimi aggiornamenti dal fronte mediorientale non possono lasciare nessuno indifferente, in aggiunta la drammatica notizia dell’uccisione di Hadi Zaiter, studente di ingegneria nell’ateneo aquilano morto durante il bombardamento del 23 settembre 2024 ad opera dell’esercito israeliano in Libano, ha rappresentato un vero e proprio scossone nelle coscienze di questo territorio…almeno questo è ciò che merita un avvenimento di tale gravità.
Dinanzi all’angoscioso scenario di un perdurare incessante e distruttivo del conflitto la Flc Cgil nazionale assieme alla Flc Cgil L’Aquila e l’Udu L’Aquila sentono il dovere di invitare tutte le agenzie formative, in primis scuole e università, a riflettere sulla necessità non più procrastinabile di mettere in campo azioni, scelte ed atti concreti che possano collaborare ad invertire l’attuale preoccupante scenario.
“Da ormai 360 giorni Israele attua un impunito genocidio del popolo palestinese estendendo le sue azioni nefaste anche ad altri Paesi, come appunto il Libano” è proprio per questo motivo che le sigle sindacali invitano le istituzioni di formazione e ricerca a compiere azioni concrete che contribuiscano a far sì che nessuno resti indifferente dinanzi alle immagini di distruzione e morte che lo scenario di guerra consegna.
Azioni concrete come quella proposta mesi fa dai rappresentanti dell’Udu di ristabilire le relazioni con le università palestinesi, in particolarmente con quelle localizzate nella striscia di Gaza. Inoltre i rappresentanti avevano richiesto l’interruzione dei rapporti con istituzioni militari e la ferma decisione di orientare le proprie attività di ricerca in campi diversi da quello bellico non sottoscrivendo nuovi accordi con istituzioni militari o con enti produttori di armi.
Al contempo i sindacati avevano sottoscritto, nell’aprile 2024, una lettera ai rettori e alle rettrici italiane affinché le Università si assumessero l’impegno a promuovere, con scelte e indirizzi coerenti, una cultura della pace.
La Flc si impegna inoltre a far sì che anche nelle scuole venga promossa una cultura della pace, è infatti fortemente necessario – come ribadiscono i sindacalisti – che chi si occupa di istruzione, educazione, cultura ed orientamento lavori per il rispetto dell’articolo 11 della nostra Costituzione e senta il dovere di ripudiare, proprio come esso recita, la cultura della guerra, promuovendo azioni che vadano in direzione contraria. Per questo motivo la Cgil invita a chiedersi se sia opportuno, come spesso avviene, ospitare nelle scuole rappresentanti dell’esercito che incontrano le scolaresche con obiettivi di proselitismo. Sul tema la Flc scrive “Sappiamo bene, da sindacati, l’importanza di orientare i ragazzi e le ragazze al mondo del lavoro, ma non crederemo mai che quello militare sia un lavoro come gli altri. I ragazzi e le ragazze devono essere orientati alla pace”.
La pace non deve e non può essere solamente un sogno da desiderare, una chimera da perseguire, ma piuttosto una meta necessaria da conquistare concretamente per il futuro di tutti. Un tema che non può dunque lasciare indifferenti chi di futuro si occupa tutti i giorni formando le cittadine e i cittadini di domani.