01 Ottobre 2024 - 16:33:41

di Tommaso Cotellessa

L’Aquila si prepara a diventare un centro di eccellenza per l’astronomia multi-messaggera, grazie alla leadership del Gran Sasso Science Institute (Gssi) e della professoressa Marica Branchesi. Il progetto Acme, acronimo di Astrophysics Centre for Multimessenger Studies in Europe, rappresenta una svolta importante per la ricerca scientifica in questo campo, con l’obiettivo di connettere e coordinare centinaia di scienziati in tutta Europa.

Finanziato dall’Unione Europea con una dotazione di 14,5 milioni di euro, Acme mira a migliorare il coordinamento tra i principali centri di ricerca nel settore delle astroparticelle e dell’astronomia. Al centro del progetto vi è lo sviluppo di una rete virtuale che permetterà di condividere competenze e dati tra i ricercatori, contribuendo a far avanzare la nuova scienza dell’astronomia multi-messaggera, che combina segnali diversi come onde gravitazionali, neutrini, raggi cosmici, raggi X e gamma.

Il kick-off del progetto si è tenuto a Parigi il 16 e 17 settembre, coinvolgendo 40 istituti di ricerca provenienti da 15 paesi. Il progetto è coordinato dal Centre National de la Recherche Scientifique (CNRS) di Parigi, sotto la guida del professor Antoine Kouchner, con il supporto del vicecoordinatore Paolo D’Avanzo dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF).

Il Gran Sasso Science Institute rivestirà un ruolo strategico all’interno di ACME, come spiegato dalla professoressa Marica Branchesi, ordinaria di Astrofisica al GSSI e associata dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF). “Saremo responsabili del coordinamento di una nuova infrastruttura della conoscenza”, ha dichiarato Branchesi. Questa infrastruttura comprenderà sei centri di expertise che forniranno accesso a competenze scientifiche sull’osservazione multi-messaggera, sull’analisi dei dati e sui modelli teorici.

L’obiettivo è creare una rete virtuale che permetterà ai ricercatori di condividere le loro conoscenze, offrendo anche una guida all’uso degli osservatori e all’interpretazione dei dati. I sei centri di expertise tratteranno tematiche specifiche come onde gravitazionali, neutrini, raggi cosmici, raggi X, raggi gamma ad alta energia e osservazioni radio.

Il GSSI metterà a disposizione le sue competenze attraverso nove professori che collaboreranno attivamente a questo progetto ambizioso, coinvolgendo un totale di 40 istituti e centinaia di scienziati.

Oltre alla creazione dell’infrastruttura virtuale, L’Aquila diventerà un punto di riferimento per i ricercatori internazionali. Nei prossimi quattro anni, il GSSI ospiterà sei visiting scientist all’anno, offrendo loro la possibilità di portare avanti ricerche di frontiera e confrontarsi con i migliori esperti nel campo.

Acme rappresenta una pietra miliare per la scienza europea, puntando a unire le competenze dei migliori ricercatori nel campo delle astroparticelle e dell’astronomia multi-messaggera. Grazie al finanziamento europeo nell’ambito del programma HORIZON-INFRA-2023-SERV-01, il progetto promette di aprire nuove strade nell’esplorazione dell’Universo.

Tra gli altri enti italiani coinvolti, oltre al GSSI, l’INAF, l’INFN e l’European Gravitational-Wave Observatory (EGO), contribuiranno a rafforzare il ruolo dell’Italia nella ricerca astrofisica di livello internazionale.