11 Ottobre 2024 - 17:25:13

di Martina Colabianchi

Dopo il pronunciamento del Tar Abruzzo che ha dato, il 9 ottobre scorso, il via libera alla caccia di selezione al cervo in Abruzzo, anche la III Commissione “Agricoltura, Sviluppo economico e Attività produttive” si è espressa contro la mozione che chiedeva la revoca della delibera di Giunta dello scorso 8 agosto.

Il documento ha raccolto il parere contrario dei commissari di maggioranza, con un esito finale di 18 voti a sfavore, contro i 12 espressi dalle opposizioni a sostegno della revoca.

Prima del voto sono stati ascoltati il biologo Stefano Mattioli, la responsabile dei rapporti con le istituzioni OIPA Arianna Fioravanti e Bruno Pietriccione, presidente Associazione Appennino Ecosistema, che ha concentrato il proprio intervento su un elemento già sottolineato in precedenza, e cioè sul fatto che il Piano di abbattimento del cervo non potrebbe essere attuato se prima non riceve la necessaria autorizzazione in base all’obbligatoria procedura di Valutazione di Incidenza Ambientale, con il conseguente approfondimento su basi scientifiche delle conseguenze ecologiche dello stesso su habitat.

Il consigliere Alessio Monaco (All. Verdi Sinistra) ha chiesto al presidente Nicola Campitelli che la votazione avvenisse per appello nominale, opzione prevista dal regolamento del Consiglio. Per tutta la durata del confronto l’assessore regionale Emanuele Imprudente ha assistito alla seduta.

Ma la battaglia delle associazioni animaliste e ambientaliste non si ferma qui. È in programma per domani mattina, alla villa comunale dell’Aquila, una conferenza stampa all’aperto in cui saranno illustrate le prossime iniziative di contrasto all’abbattimento selettivo cui sono destinati 469 cervi a partire da lunedì 14 ottobre.

Le associazioni, tra cui WWF Abruzzo, LAV e LNDC Animal Protection, avevano già annunciato di star valutando il ricorso al Consiglio di Stato.

Marsilio: “Specie in sovrannumero, è una triste necessità”

È una triste necessità, non siamo per niente contenti di doverlo fare e so perfettamente che nell’adottare questa scelta mi sarei guadagnato quintalate di impopolarità. Però è necessario farlo perché quando una specie diventa in sovrannumero sottrae spazio alle altre e noi abbiamo specie molto delicate come l’orso Marsicano e il camoscio d’Abruzzo che rischiano, se non teniamo sotto controllo la popolazione dei cervi, di non avere più la nutrizione sufficiente: un cervo adulto mangia circa 20 chili di vegetazione al giorno“.

Lo ha detto il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio intervenendo, nel pomeriggio, a Tg4 – ‘Diario del giorno’ su Retequattro.

Interi branchi di cervi sono stati anche recentemente filmati – ha aggiunto – e sono diventati molto virali perché è uno spettacolo bellissimo da vedere, ma consumano tanta vegetazione e questo è un problema che zoologi, biologi, faunisti, veterinari, dirigenti e direttori dei parchi regionali e nazionali hanno segnalato e che l’Ispra, ente per la protezione e la ricerca ambientale che ha una competenza sulla fauna selvatica, ha certificato e riconosciuto“.

Secondo Marsilio la questione principale è “mantenere l’equilibrio ambientale, poi c’è anche la sicurezza stradale con l’incremento degli incidenti e il tema degli agricoltori, perché nessuno può pensare di risolvere il problema facendo non so quante mila chilometri di recinzioni elettrificate in piena campagna: tutte queste soluzioni che vengono proposte adesso come soluzioni alternative, sono quelle che abbiamo già adottato, ma non sono sufficienti“.

Registro che la Regione Abruzzo – ha sottolineato – è l’ultima regione in Italia ad aver aperto la caccia, ad averlo fatto solo in una provincia su quattro, solo nelle aree fuori parco e per un numero limitato di capi“.