12 Ottobre 2024 - 09:21:47

di Martina Colabianchi

Spaccatura sulla nuova governance dell’Agenzia regionale per le Attività produttive (Arap) in seno all’Amministrazione regionale di centrodestra.

La Giunta regionale, riunita ieri sera all’Aquila, ha approvato un progetto di legge che dovrà essere approvato dal Consiglio regionale, sulla fusione di Arap con il consorzio Val Pescara, che era in liquidazione, ma soprattutto ha nominato come commissario Mario Battaglia, dirigente regionale responsabile dell’Ufficio Affari legali agricoltura e Sviluppo economico della Regione Abruzzo che sarà in sella per un anno.

Per i critici la fusione è un escamotage per permettere alla Giunta di nominare il commissario di un’azienda la cui governance è di competenza del Consiglio regionale.

Il provvedimento, che prevede la nuova denominazione “Aruap“, ha di fatto revocato il Cda guidato da Giuseppe Savini, manager in quota Forza Italia, (vicepresidente Maria Assunta Iommi, in quota FdI, componente Gianni Cordisco, in quota al Pd), che già era in regime di prorogatio e in violazione della legge sullo spoil system che impone il cambio della governance entro 180 giorni dall’inizio della legislatura, termine scaduto il 7 ottobre scorso.

A votare a favore FdI, mentre FI e Lega hanno abbandonato l’aula in dissenso con il provvedimento sul futuro di un’azienda da anni diventato fiore all’occhiello delle partecipate.

A lasciare la riunione il vicepresidente e assessore Emanuele Imprudente, della Lega, e l’assessore forzista Roberto Santangelo. Hanno invece detto sì gli esponenti meloniani, il presidente della Giunta regionale, Marco Marsilio, l’assessore al Lavoro Tiziana Magnacca, l’assessore al Bilancio Mario Quaglieri e l’assessore ai Trasporti Umberto D’Annuntiis, oltre all’assessore alla Salute Nicoletta Verì.

Forza Italia, che aveva la presidenza, e Lega contestano il percorso alla luce del fatto che le nomine sono di competenza del Consiglio regionale: poi, il Carroccio ha sempre detto ‘no’ al commissariamento perché decisione iniqua se non si fosse fatta la stessa cosa per altre realtà e ruoli, primi fra tutti i dg della Asl piene di debiti.

Paolucci (Pd): “Aziendicidio per spartire poltrone”

Strano modo, da parte di Marsilio e del suo esecutivo, di dimostrare attenzione al futuro di un Ente operativo come l’Arap, se in Giunta si procede a un vero e proprio commissariamento al solo scopo di moltiplicare e spartire le poltrone, esautorando, nei fatti, il ruolo del Consiglio regionale e, in particolare, delle opposizioni. Nulla di nuovo, tranne i 30 milioni di debiti che porta l’annunciato processo di fusione con il Consorzio per lo Sviluppo Industriale dell’Area Chieti-Pescara. In sostanza, la Giunta e in particolare l’Assessore Magnacca, propongono un “aziendicidio” per l’Arap, pur di spartire cariche, posizioni e le decine di milioni di euro dei vari fondi messi a disposizione a partire dagli Fsc, con una mossa studiata ad arte per bypassare il Consiglio, a cui lo statuto demanda le competenze di individuare gli amministratori dell’Azienda. Un’azione incauta la cui legittimità va verificata: c’è un disegno di legge regionale? Cosa dice? Rispetta lo Statuto? I Commissari sono già operativi oppure no, come ritengo, in quanto devono aspettare che la proposta diventi legge? Che iter ha avuto o avrà? Chi l’ha pensata e perché? Che effetti avrà, poi, sulla gara in corso per la cessione del 49% di ARAP Servizi? Ragionevoli dubbi, perché quella che per l’assessora Magnacca e il presidente Marsilio dovrebbe essere la chiave di volta del rilancio di tutto il settore delle attività produttive, potrebbe invece finire col diventare un’azione sconsiderata, con il conseguente rischio che la Regione, che non ha stanziato fondi sull’ammodernamento, farà chiudere i servizi“, commenta il capogruppo consiliare Pd Silvio Paolucci.

Altro che rilancio delle attività produttive – rilancia Paolucci – poi, nella galleria delle stranezze, oltre all’essersi ricordati dello spoil system ben dopo i 180 giorni dall’elezione, scattati il 7 ottobre scorso e ammesso che sia applicabile in questo caso, c’è il fatto che altre Aziende, palesemente in affanno per via di una governance inefficace e anche inefficiente come confermano i bilanci e i pesanti disavanzi prodotti, parliamo di Asl e Ater, non vedranno l’ombra di un cambiamento, come a dire due pesi e due misure. O piuttosto, l’unico filo conduttore è che quello che le nomine le decidono tutte loro, sia quelle di Giunta sia quelle di Consiglio, il merito delle questioni viene dopo, o poco conta“.