14 Ottobre 2024 - 09:05:13
di Martina Colabianchi
La caccia di selezione al cervo in Abruzzo è rimandata a novembre.
Il rinvio, come spiegato dalla Giunta, sarebbe dovuto a problematiche burocratiche. Gli Ambiti territoriali di caccia (Atc), infatti, non avrebbero ancora emanato gli avvisi pubblici per l’assegnazione dei capi da abbattere.
Gioiscono, per il momento, le associazioni animaliste che invece vedono nella scelta del Governo regionale un necessario prender tempo in attesa del giudizio del Consiglio di Stato, dopo la decisione di un insieme di associazioni di presentare ricorso contro la decisione del Tar Abruzzo.
Il Tribunale aveva infatti recentemente dato il via libera all’abbattimento dei 469 esemplari di cervo come deciso da una delibera di Giunta dell’8 agosto scorso, rigettando l’istanza che ne chiedeva invece la revoca.
“Si tratta di una decisione presa dalla regione Abruzzo in attesa della decisione del consiglio di Stato sul ricorso delle associazioni animaliste, a cui va il nostro ringraziamento ed il nostro plauso – scrivono gli animalisti dell’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente (AIDAA), – e della presa di posizione contro questa decisione di migliaia di persone e personaggi ultimo dei quali, in ordine di tempo, Franz Di Cioccio leader del gruppo della PFM. Ci auguriamo – concludono gli animalisti – che la regione Abruzzo faccia un passo indietro definitivo revocando questa scellerata decisione“.
“Al di là di cosa abbia determinato il rinvio dell’abbattimento dei cervi abruzzesi, è importante che sia arrivata questa decisione che darà modo agli animalisti e ambientalisti di fare ulteriori ricorsi contro l’ordinanza del Presidente della regione Abruzzo“.
Sono le dichiarazioni che provengono dalla segreteria regionale Abruzzo del movimento Italia dei Diritti.
“Non occorre appartenere ad associazioni animaliste per essere contrari a un’ordinanza raccapricciante che prevede l’abbattimento di 469 capi divisi in vari ATC (Ambiti Territoriali di Caccia). Tra questi sono compresi anche circa 150 cuccioli di cervo tanto per rendere ancora più macabra e crudele l’ordinanza“.
“Ma davvero – conclude la nota del movimento IdD – non si riescono a trovare alternative valide che possano far convivere fauna selvatica e popolazione? Oppure , come riportato nella petizione lanciata dal WWF contro l’ordinanza, la giunta regionale abruzzese subisce una sudditanza da parte dei cacciatori”? La chiusura è affidata al responsabile nazionale per la Politica Interna IdD Carlo Spinelli:” Se agli uomini va garantita la sicurezza che, secondo le autorità abruzzesi è minata dalla massiccia presenza della fauna selvatica, agli animali va preservato il diritto di vivere nel loro habitat naturale. La natura non deve essere un’esclusiva dell’essere umano, ma va condivisa con la flora e la fauna che la abitano in un contesto di sana convivenza nel rispetto di ogni singolo essere vivente che sia esso vegetale o animale“.