04 Novembre 2024 - 16:33:01
di Tommaso Cotellessa
Lo Spazio d’Arte Multidisciplinare “La Dama di Capestrano” si prepara ad accogliere un’affascinante esposizione che porta in scena l’arte della fotografia stenopeica attraverso le opere di due autori di spicco: Gianfranco Lunardo e Maria Francesca Bottari. La mostra, intitolata “Cartografie di un tempo interiore“, curata da Barbara Pavan, sarà inaugurata domenica 10 novembre alle ore 11:30 e rimarrà aperta fino al 4 gennaio 2025.
La fotografia stenopeica è una tecnica antica che si basa sul principio della “camera obscura”. La luce attraversa un minuscolo foro, detto foro stenopeico, proiettando l’immagine esterna su una superficie fotosensibile. Una tecnica semplice e senza lenti, che consente di ottenere immagini spesso oniriche e sfumate, restituendo una rappresentazione evocativa e intimistica della realtà.
Gianfranco Lunardo e Maria Francesca Bottari, membri dell’Associazione Fotografica SATOR di Narni e docenti di fotografia stenopeica, condividono con il pubblico una visione personale e profonda, in cui l’immagine fotografica si fa specchio di un percorso interiore. Le opere di Lunardo, rigorosamente in bianco e nero, e quelle di Bottari, caratterizzate da cromatismi acidi ottenuti tramite pellicole a colori scadute, offrono uno spaccato unico e riflessivo sul paesaggio e sull’esperienza umana.
Barbara Pavan, curatrice della mostra, descrive le opere di Lunardo come “una dimensione che amplifica il legame tra l’oggetto del nostro sguardo e la percezione soggettiva. Il paesaggio non è solo un luogo fisico, ma uno spazio in cui l’artista si ritrova, risuonando con la sua ricerca interiore.” Le immagini di Lunardo si spogliano della nitidezza tipica della fotografia moderna per diventare tracce di un cammino spirituale, in cui il paesaggio riflette la ricerca di senso e la relazione intima con il mondo circostante.
Le opere di Bottari, invece, aggiungono un tocco concettuale e imprevisto alla fotografia stenopeica. Utilizzando pellicole a colori scadute, l’artista riesce a sfruttare l’imprevedibilità chimica del supporto per dare vita a cromatismi inaspettati e alterati. “La natura,” spiega Pavan, “non è semplicemente contemplata, ma diventa il soggetto di un’esperienza estetica in cui l’elemento umano, l’imperfezione e persino il degrado, emergono in modo evidente.” Bottari, quindi, crea immagini che abbracciano l’incontro tra umano e naturale, rendendo il mezzo fotografico protagonista al pari del soggetto ripreso.
La mostra inaugurerà domenica 10 novembre alle 11:30 presso lo Spazio d’Arte “La Dama di Capestrano” in Via Aquila 7, Capestrano, e sarà visitabile fino al 4 gennaio 2025. Gli orari di apertura sono venerdì e sabato dalle 17:30 alle 19:30 e domenica dalle 11:00 alle 13:00. Gli autori e la curatrice saranno presenti all’inaugurazione.
Per gli appassionati, in mostra sarà disponibile un catalogo con testi di Barbara Pavan e Tina Salipante. Ingresso libero.