13 Novembre 2024 - 16:58:40

di Beatrice Tomassi

La vertenza LFoundry al centro del Consiglio comunale straordinario che si è riunito stamane ad Avezzano, alla presenza dei vertici dell’azienda, delle parti sociali e politiche, tra rappresentanti regionali e circa 30 sindaci del territorio.

L’obiettivo perseguito dalle varie parti in causa è la tutela dei 134 lavoratori in somministrazione che, dal prossimo primo gennaio 2025, non faranno più parte dell’organico dell’azienda. Una decisione che, insieme al demansionamento di 80 dipendenti e all’esternalizzazione di alcuni servizi rientra nel piano industriale dello stabilimento marsicano.

L’assise ha deliberato, all’unanimità, l’apertura di un tavolo di crisi sul tema per assicurare trasparenza nel processo di transizione aziendale e garantire la massima attenzione sui lavoratori e sui servizi.

Nel corso della riunione, il sindaco di Avezzano, Giovanni di Pangrazio, ha ribadito la centralità dell’azienda leader nella produzione di sensori d’immagini, mentre l’assessore regionale alle attività produttive, Tiziana Magnacca, presente in videocollegamento, ha confermato l’impegno della Regione nel sostenere il suo presidio occupazionale e industriale.

La senatrice del Movimento 5 Stelle, Gabriella Di Girolamo, ha poi chiesto l’intervento del Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso che – ha detto – deve assumersi la responsabilità di governare una crisi che interessa lo stabilimento più importante della Provincia dell’Aquila e tra i maggiori in Abruzzo”.

L’assise civica si è chiusa con la richiesta del manager della LFoundry Stefano Piccone di non considerare il management come una controparte: “siamo del territorio – le sue parole – e vogliamo un futuro qui per l’azienda”.

Questo, ad oggi, l’ultimo atto, dopo l’ondata di sciopero e l’incontro tra vertici e sindacati di ieri che, però, si è concluso con un nulla di fatto. Ora si attende il prossimo 21 novembre, giorno in cui il tema sarà affrontato in un tavolo regionale convocato dall’assessore Magnacca.