27 Dicembre 2024 - 18:21:02
di Angelo Liberatore
Sono stati recuperati e trasportati all’ospedale “Mazzini” di Teramo i corpi di Cristian Gualdi e Luca Perazzini, i due alpinisti di Santarcangelo di Romagna che hanno perso la vita sul massiccio del Gran Sasso.
Le operazioni di recupero delle salme sono state portate avanti con il supporto dell’elicottero DragoVF164 del reparto volo dei Vigili del Fuoco di Pescara.
Il recupero e trasferimento dei corpi dei due alpinisti ha fatto seguito al loro ritrovamento, avvenuto a metà mattinata.
Le ricerche dei due alpinisti erano riprese di buon mattino approfittando delle condizioni meteo favorevoli dopo le difficoltà dei giorni scorsi.
Decisivo il lavoro coordinato delle squadre di soccorritori a terra – con uomini del Corpo nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico e del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza – e degli elicotteri che hanno effettuato dei sorvoli nell’area in cui si erano concentrate le ricerche di Cristian Gualdi e Luca Perazzini.
I due alpinisti erano scivolati nella Valle dell’Inferno mentre percorrevano la Direttissima del Corno grande, ed i corpi sono stati individuati a poca distanza l’uno dall’altro, a 2700 metri di quota e praticamente nello stesso luogo da cui, domenica 22 dicembre, era arrivata la chiamata con la loro richiesta di soccorso.
Lo svolgimento delle operazioni
Dopo la chiusura delle operazioni di ricerca e recupero dei corpi, le parole di Alessandro Marucci Capostazione della Stazione dell’Aquila del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico Abruzzo e del maresciallo Mastropietro della Guardia di Finanza.
Illustrando le operazioni di ritrovamento dei corpi dei due escursionisti Marucci ha spiegato che alle prime ore dell’alba si è cominciato con il trasporto attraverso la funivia delle squadre di soccorso che si trovavano in quota. Si è proceduto allestendo un primo campo base per poi tentare un primo avvicinamento nell’area di ricerca, contemporaneamente è stata coordinata l’attività degli elicotteri necessaria per fare dei sorvoli e consentire una valutazione di sicurezza.
Il maresciallo Mastropietro, che nel corso delle operazioni si trovava nel Canalone per condurre le operazioni via terra, ha spiegato che in un primo momento le squadre di terra hanno condotto un lento avvicinamento, in attesa degli esiti del sopralluogo aria. Non appena è stato reso noto l’avvistamento di una sagoma nella si è proceduto con un cauto avvicinamento. Raggiunto il corpo del primo escursionista si è proceduto con la fase di riconoscimento della persona. Sono poi intervenute le squadre cinofile, le quali però a causa del freddo e della condizione del manto nevoso non sono state in grado di individuare la locazione del secondo corpo. Tuttavia grazie ai sondaggi del Css si è riusciti ad individuare anche il secondo corpo, che si trovava in prossimità del primo.
Il recupero è poi stato coadiuvato dal personale del 118 e dei Vigili del Fuoco.