27 Febbraio 2025 - 11:40:18

di Angelo Liberatore

Il Tribunale Amministrativo Regionale per l’Abruzzo non produce più arretrato e sta pian piano erodendo quello che si era accumulato in passato ed ha dei tempi medi di definizione dei giudizi più bassi della media nazionale (nel cautelare 29 giorni contro 35).

Sono alcuni dei dati più significativi snocciolati dalla presidente del Tar Abruzzo, Germana Panzironi, nel corso della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario amministrativo 2025.

«Il 2024 è stato un anno molto importante perché si sono susseguite decisioni di grande impatto economico e anche sociale – ha affermato – Il Tar ha fatto fronte a tutta una serie di problemi che hanno riguardato la vita dei cittadini del territorio e abbiamo cercato di farlo nel miglior modo possibile salvaguardando gli interessi dei cittadini, ma anche l’azione della pubblica amministrazione. I ricorsi sono in crescita: ne abbiamo 50 in più rispetto ai precedenti anni e purtroppo il nostro organico invece è ancora carente ed è rimasto fermo ormai al 2022. Per noi, quindi, è complicato riuscire a dare risposte immediate risposte efficaci perché chiaramente abbiamo poche risorse a disposizione, ma ce lo mettiamo tutta».

Sullo smaltimento dell’arretrato ha inciso in particolar modo un sistema rinnovato di gestione delle cause.

Fondamentale l’uso di piattaforme informatiche per fissazione ed assegnazione dei ricorsi ai diversi relatori.

«Il Tar Abruzzo Si colloca in cima alla graduatoria dei tribunali amministrativi di tutta l’Italia. Noi siamo al non posto, nonostante sia un Tar piccolo rispetto a Tar plurisezioni, abbiamo una media di definizione sensibilmente più bassa rispetto a molti altri Tar, anche più importanti e più dotati di risorse e soprattutto abbiamo smaltito in tre anni sette anni di arretrato che io ho trovato al mio ingresso», ha aggiunto.

Importante anche il tasso di definitività delle sentenze del Tar Abruzzo: 85% nel corso del 2024, con 385 pronunce non impugnate su un totale di 452.

Le principali materie oggetto di contenzioso nell’ambito delle quali il TAR è andato ad incidere sono state gli appalti, la tutela dei lavoratori, dell’incolumità pubblica e della sicurezza delle infrastrutture.

E poi la tutela e valorizzazione del patrimonio immobiliare ricostruito dopo il sisma.

Insomma, una cornice operativa positiva nell’ambito della quale, però, restano dei problemi: in particolar modo riguardanti la dotazione organica del personale del Tar.