28 Febbraio 2025 - 11:21:29

di Redazione

«I docenti del Convitto Nazionale “D. Cotugno” con i Licei annessi esprimono pieno sostegno alla dirigente scolastica Serenella Ottaviano, nel suo impegno a garantire che la scuola rimanga un luogo di educazione alla legalità, al rispetto della Costituzione e dei valori fondamentali della democrazia. Condividiamo la sua ferma posizione contro l’utilizzo non autorizzato dei locali scolastici per attività che non rispettano i principi di pluralismo e rispetto che caratterizzano la nostra istituzione».

Lo scrivono in una nota i docenti del Convitto Cotugno dopo la ferma condanna da parte della dirigente Serenella Ottaviano della foto comparsa sui social in cui uno studente del liceo di Scienze umane mostrava in un’aula della scuola un cartello con la scritta “antifascismo = mafia”.

«La scuola è e deve rimanere un ambiente che promuove il confronto civile e argomentato, nel pieno rispetto delle leggi e delle normative. Le azioni intraprese per tutelare l’immagine della nostra scuola e difendere i valori su cui si fonda sono mosse dalla necessità di garantire un ambiente sicuro e rispettoso per tutti, che respinga ogni forma di intolleranza e violenza. Ribadiamo il nostro impegno nel sostenere la cultura della legalità e nell’assicurare che ogni attività educativa rispetti i principi di inclusività, rispetto e democrazia, come sancito dalla nostra Costituzione», scrivono i docenti.

Sulla questione interviene anche il segretario del Pd L’Aquila Nello Avellani.

«Ciò che è accaduto al Liceo delle Scienze umane dell’Istituto Domenico Cotugno dell’Aquila è un fatto di estrema gravità. Vogliamo innanzitutto dare piena solidarietà e sostegno alla Dirigente scolastica, di cui conosciamo, e apprezziamo, l’impegno quotidiano affinché la scuola sia, prima di tutto, luogo di insegnamento dei valori della Costituzione, della cittadinanza attiva e della Democrazia.  Non si tratta purtroppo di una goliardata, di un fatto isolato. Striscioni con la scritta “Antifascismo=Mafia” sono stati esposti in diverse scuole d’Italia, da Bolzano ad Avellino passando per Ascoli e L’Aquila, da giovani attivisti del Blocco studentesco, associazione che fa riferimento a Casapound. E da Casapound è arrivata una farneticante rivendicazione politica, in queste ore. Inutile girarci intorno: in questa città, il legame tra Casapound e l’amministrazione comunale è strettissimo; sorvolando sui continui manifesti che, puntualmente, vengono affissi su alcuni muri nel silenzio degli amministratori, attraverso diverse sigle, e per il tramite della consigliera comunale Pagliariccio e di altri esponenti del movimento che a vario titolo frequentano Palazzo Margherita, Casapound continua ad accedere a finanziamenti pubblici, patrocini e altre forme di sostegno che legittimano l’azione dei “fascisti del terzo millennio”. Dopo i recenti avvenimenti, ci aspettiamo che il sindaco dell’Aquila, la sua Giunta e la maggioranza in Consiglio comunale prendano finalmente le distanze da Casapound, con parole chiare e nette, ed azioni conseguenti. Con i nostri consiglieri comunali, torneremo a chiedere con una mozione consiliare, come le opposizioni avevano già fatto anni fa, di modificare i regolamenti comunali affinché non vengano concessi locali, spazi o suolo pubblico, né contributi o patrocini ad associazioni, gruppi, organizzazioni politiche e sociali che manifestino e professino idee e comportamenti razzisti, xenofobi, antisemiti, omofobi, che si siano espressi con termini o modalità che indichino odio o intolleranza religiosa, o che si ispirino alle ideologie del fascismo o del nazismo e che contrastino pertanto con i principi sanciti dalla Costituzione italiana. L’Aquila capitale italiana della cultura deve dare un segnale forte, in questo senso.  Già abbiamo dovuto assistere alla provocatoria installazione di una targa in memoria di Ramelli proprio fuori da una scuola dell’Istituto Cotugno, col rifiuto della maggioranza di fare memoria di tutte le vittime del terrorismo come chiedevano le opposizioni. È ora di dire basta a queste vergognose azioni volte a minare l’immagine e il significato dell’antifascismo, con l’intento di delegittimarlo e di plagiare le menti dei più giovani. Sono atti violenti che bisogna respingere con forza, a partire da chi ha giurato sulla Costituzione antifascista assumendo il ruolo di rappresentante di una comunità, la nostra, che è figlia del testamento morale dei Nove Martiri giovinetti. La parola antifascismo significa libertà e democrazia, nient’altro».