06 Marzo 2025 - 16:27:02
di Tommaso Cotellessa
Il Forum abruzzese dei movimenti per l’acqua torna ad affrontare la questione del Gran Sasso che ha travato ampio spazio all’interno del dibattito pubblico nei mesi scorsi.
Al centro dell’intervento del Forum vi è la richiesta di riperimetrare il Sito di Interesse Comunitario del Parco del Gran Sasso avanzata dalla Regione Abruzzo ai vertici amministrativi del Ministero dell’ambiente.
Tale operazione, secondo quanto dichiarato dagli esponenti del Forum, sarebbe volta ad escludere dall’area protetta le gallerie autostradali e il Laboratorio di Fisica Nucleare, così da «far scendere l’oscurantismo sul futuro della montagna e delle sue acque».
Infatti, come fanno notare gli esponenti del Forum, l’eventuale riperimetrazione consentirebbe di eludere la Valutazione di Incidenza Ambientale obbligatoria per tutti gli interventi nei Sic, procedura che in questi anni ha obbligato a pubblicare documenti sui vari progetti proposti. Ciò vorrebbe dunque dire che le istituzioni potranno autorizzare importanti interventi legati al patrimonio naturale del Gran Sasso e le sue falde acquifere senza che la cittadinanza ne sia informata, mettendo così a rischio la trasparenza e la partecipazione sul futuro dell’acqua e sugli esperimenti nei laboratori di fisica.
Per il Forum si tratta un gravissimo tentativo per far scendere l’oscurantismo sul futuro della montagna e delle sue acque, esi stessi infatti ricordano che solo attraverso la Valutazione di Incidenza Ambientale i cittadini e la stampa hanno appreso dell’intenzione dei commissari di governo di procedere a nuovi sondaggi oppure di fare interventi di manutenzione chiudendo le gallerie per mesi.
«Solo grazie a questa procedura – scrivono in una nota gli attivisti – l’ente parco recentemente è riuscito ad evitare interventi di manutenzione maldestri che avrebbero comportato una possibile interferenza con l’acquifero. Dopo le nostre denunce del 2017 sull’inosservanza della procedura, i Laboratori hanno finalmente attivato la procedura presentando i documenti per i nuovi esperimenti da insediare nelle sale sotterranee: un passaggio fondamentale che ha fatto aumentare la consapevolezza sulla necessità di evitare interferenze negative tra attività scientifiche e acquifero prendendo le opportune precauzioni.
Praticamente il rischio è tornare ai tempi bui dell’esperimento SOX, poi abortito, quando i laboratori cercarono di introdurre una potente sorgente radioattiva nella montagna, in piena violazione delle norme vigenti sulla tutela dell’acqua. Solo una segnalazione anonima di una persona molto informata ci permise di denunciare pubblicamente quanto stava per avvenire. Giusto per far capire il livello della questione, diversi articoli scientifici pubblicati ai massimi livelli mondiali hanno sostenuto che l’emissione di una nube radioattiva nel 2017 nell’est Europa era collegata alle attività di preparazione della sorgente destinata al Gran Sasso nell’oscuro e famigerato impianto di Mayak in Russia (https://www.science.org/content/article/mishandling-spent-nuclear-fuel-russia-may-have-caused radioactivity-spread-across; https://www.pnas.org/doi/10.1073/pnas.1907571116)»
A fronte di ciò il Forum annuncia la sua netta contrapposizione alla riperimentrazione proposta dalla Regione Abruzzo, considerandola «un ennesimo tentativo di mettere la polvere sotto al tappeto e di abbassare le tutele per la Natura abruzzese e le sue acque».