12 Marzo 2025 - 19:08:05
di Martina Colabianchi
L’indagine sulla morte dei due alpinisti romagnoli di Santarcangelo è già entrata nel vivo.
Gli inquirenti hanno acquisito alcuni video fatti con i telefonini e ascoltato diversi testimoni nell’ambito del fascicolo aperto dalla Procura di Teramo per omicidio colposo e affidata ai carabinieri di Assergi.
Luca Perazzini, di 42 anni, e a Cristian Gualdi, di 48, erano scivolati lo scorso dicembre in un canalone sul Gran Sasso a quota 2.700 metri, sorpresi da un brusco peggioramento delle condizioni meteo mentre stavano tornando indietro. Maltempo che, per giorni, è imperversato in quota costringendo i soccorritori ad interrompere le ricerche e a trascorrere la notte di Natale nell’ostello di Campo Imperatore.
Dopo cinque giorni da quando avevano fatto perdere le loro tracce, i corpi dei due alpinisti sono stati raggiunti dai soccorsi e trasportati a valle.
I Carabinieri di Assergi hanno iniziato ad ascoltare le persone informate sui fatti, che potranno ricomprendere anche i responsabili delle operazioni di soccorso.
Il fascicolo ha origine dall’esposto del fratello di Luca Perazzini, Marco, secondo il quale l’accesso alla vetta, in una giornata minacciata a tal punto dal maltempo, si doveva proibire.
Tra gli aspetti su cui gli avvocati della famiglia Perazzini Francesca Giovannetti e Luca Greco chiedono di fare luce non c’è solo la mancata chiusura della funivia di Fonte Cerreto, che collega la località turistica di Fonte Cerreto e Assergi (1.115 sul livello del mare), al versante occidentale di Campo Imperatore (a quota 2.130), nel cuore del massiccio del Gran Sasso, ma anche la tempestività dei soccorsi e la segnaletica.