24 Marzo 2025 - 09:38:03

di Redazione

«Le imprese della provincia dell’Aquila rischiano moltissimo. Se la politica avviata dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sui dazi diventerà strutturale, il territorio potrebbe subire ripercussioni pesanti. Non ce lo possiamo permettere».

Il presidente di Confindustria L’Aquila Abruzzo Interno, Ezio Rainaldi, interviene così sulla questione dei dazi americani.

«L’elaborazione del Sole24ore su dati Istat – spiega Rainaldi – indica L’Aquila come la provincia italiana che esporta di più verso gli Stati Uniti, con il 67% dell’export destinato al mercato americano. Con la politica dei dazi annunciata da Trump molti territori andrebbero in sofferenza, in particolare la provincia dell’Aquila, che ha una grande quota dell’export assorbita dalle batterie industriali e dal farmaceutico. L’amministrazione americana ha annunciato l’intenzione di introdurre nuovo dazi in diversi comparti importanti, a partire da quello delle macchine e dei beni di lusso. L’inasprimento delle politiche protezionistiche avrebbe conseguenze negative per le nostre imprese, costringendole a limitare l’accesso al mercato americano e a ridurre la produzione. Un fattore che avrebbe ripercussioni  negative immediate anche sui livelli occupazionali».

Per  Rainaldi «il  rischio di dazi al 25% spaventa moltissimo, considerando che l’Europa è sempre stato un partner degli Stati Uniti e non un avversario commerciale. La provincia dell’Aquila basa molto del valore dell’export sull’America. Il settore farmaceutico e la produzione di componenti elettronici, inclusi dispositivi avanzati e batterie industriali, rappresentano i principali comparti dell’export aquilano verso gli Stati Uniti. Settori che, negli ultimi anni, hanno registrato una crescita significativa, trainando le vendite.  Su questi temi è necessario, assolutamente, aprire una riflessione perché di fronte a barriere commerciali  L’Europa come l’Italia devono alzare la soglia di allarme. E’ un problema che investe la nostra economia, le nostre imprese, le famiglie. L’industria del territorio aquilano rischia di non reggere il colpo, con tutte le conseguenze che ne derivano. Ma è un allarme che, in misura diversificata, riguarda tutto il Paese. Nessuno ne è indenne».

Il presidente di Confindustria ha ricordato come «i comparti industriali maggiormente esposti ad un’eventuale contrazione delle esportazioni sono quelli delle bevande, autoveicoli e altri mezzi di trasporto, e farmaceutico. Il grosso delle esportazioni dell’Abruzzo e, in particolare, della provincia dell’Aquila. La sfida per le aziende del territorio sarà diversificare le destinazioni dell’export e rafforzare la competitività sui mercati internazionali».