28 Marzo 2025 - 10:47:11

di Redazione

«Il Consiglio Comunale dell’Aquila ha impegnato, con un nostro deciso contributo, il sindaco ad adoperarsi con Asl e Regione su temi centrali per il sistema sanitario locale».

Così in conferenza stampa il Passo Possibile (Americo di Benedetto, Fabrizio Ciccarelli, Emanuela lorio, Elia Serpetti, Massimo Simia, Alessandro Tomassoni), Azione (Enrico Verini, Roberta Gargano, Angelo Mancini) e 99 L’Aquila (Gianni Padovani).

L’ordine del giorno della maggioranza ha visto una integrazione frutto di un emendamento presentato dai consiglieri de Il passo possibile, Azione e 99 L’Aquila che va nella direzione di una «più equa distribuzione delle risorse per la Asl aquilana volte al miglioramento dei servizi e la tutela dei lavoratori che, nel deficit sanitario, vedono, da molti anni, troppi, lo spettro della precarietà».

«Il fabbisogno sanitario in questi anni è in crescendo e si sta ridefinendo per innalzamento dell’aspettativa di vita e per cronicità delle patologie mentre la sanità pubblica subisce una continua erosione in termini di risorse a discapito della qualità e, pur restando il SSN uno dei maggiori successi nel campo dei diritti sociali del paese, nella quotidianità, per l’utenza e gli operatori, emergono problemi innegabili – hanno commentato gli esponenti della minoranza – Accade poi, che se non si riesce a coprire il fabbisogno si raziona l’offerta, quando però si taglia si diventa meno attrattivi, si perde in mobilità e inizia il processo di involuzione di un’azienda che offre servizi sanitari. La voragine debitoria della sanità è improvvisamente apparsa subito dopo le elezioni regionali del 2024, una voragine che ha generato la corsa ai Piani di rientro, la corsa ai tagli, la corsa al risparmio e, nonostante i tagli dettati dai Piani di rientro, il Presidente Marsilio e la sua Giunta pescano nelle tasche dei contribuenti con l’aggravante di non dire con chiarezza se hanno compreso le cause che hanno generato la perdita e se hanno studiato azioni organiche e strutturali da porre in essere per il 2025, in quanto, con l’aumento della tassazione possono salvare (in termini economici) questa annualità ma se non inizia una stagione di programmazione e di rimodulazione delle risorse il dissesto sarà totale e, se pur si è recuperato qualche milione di perdite si sono inevitabilmente generati, nell’affanno, ulteriori disservizi all’utenza».

«In questa direzione va il nostro emendamento sostenuto dalla maggioranza – hanno precisato – Due punti chiari, netti, inequivocabilmente volti a trovare soluzioni per le problematiche emerse in Consiglio. Abbiamo impegnato il Sindaco ad attivarsi presso la Regione per una più equa ripartizione del fondo sanitario regionale in considerazione delle caratteristiche d’ambito della ASL aquilana (vasta estensione territoriale, complessità orografica, scarsa densità abitativa). Troverà terreno fertile in quanto lo stesso Marsilio, nella conferenza stampa tenutasi il giorno successivo al Consiglio comunale, sollecitato da una domanda della stampa, ha affermato: ‘C’è un tema, ed è questo squilibrio tra le province che salta agli occhi’. Ammettendo cosi la distorsione da noi denunciata, dall’allora centro-destra regionale».

«Entrambi gli ordini del giorno, proposti in Consiglio e da noi votati, ponevano un focus sul futuro dei dipendenti delle società di servizi. Nel secondo punto dell’emendamento abbiamo chiesto e ottenuto di valutare l’istituzione di una Società in House (sulla scorta del Contact Center INPS) ottenuto di valutare l’istituzione di una Societa in House (sulla scorta de Contact Center INPS) che possa così dare sicurezza e dignità lavorativa a chi da anni si adopera per la salute dei nostri cittadini», hanno proseguito.

I consiglieri hanno concluso spiegando che «questa manovra fiscale della destra colpisce ancora una volta la classe media, quella che onestamente lavora e a cui oggi si chiedono soldi due volte: una prima volta per pagare il debito sanitario che con molta incompetenza è stato prodotto dalla politica incapace di amministrare, una seconda volta perché nel momento in cui avrà bisogno di una qualsiasi prestazione ospedaliera, sarà costretta a pagare il privato per ottenerla, viste le liste d’attesa infinite, degne di una sanità da terzo mondo. Gli eredi di Berlusconi che diceva che ‘mai avrebbe messo le mani nelle tasche degli italiani’, fanno esattamente il contrario. Il vero mondo al contrario è questo».