31 Marzo 2025 - 11:26:58
di Martina Colabianchi
Anche in Abruzzo i lavoratori del settore delle telecomunicazioni si sono uniti allo sciopero nazionale, ritrovandosi con i sindacati Slc/Cgil-Fistel/Cisl e Uilcom/Uil Abruzzo davanti alla Prefettura dell’Aquila.
Al centro la trattativa per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro delle telecomunicazioni che, nonostante questo sia scaduto da oltre due anni, è ferma.

Mentre sulla parte normativa sono stati fatti passi avanti, il confronto sugli aspetti economici sarebbe bloccato, denunciano i sindacati, dall’atteggiamento di molte aziende del settore che attribuiscono alla crisi l’impossibilità di concedere aumenti salariali e di altre che addirittura, rifiutando il confronto, avrebbero deciso di uscire dal contratto delle Tlc per applicare un contratto “pirata”.

Anche il dialogo con il Governo sui temi industriali e regolatori procederebbe a rilento, mentre il settore Tlc continua a perdere oltre un miliardo di euro all’anno a causa di «scelte miopi e di una concorrenza basata esclusivamente sul ribasso delle tariffe».
In questo contesto, Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil hanno denunciano il forte deterioramento del potere
d’acquisto dei lavoratori del settore.
«Siamo uniti perché il tema del rinnovo del contratto è per tutti i lavoratori, a prescindere dalla sigla di appartenenza. È anacronistico, ma siamo qui di nuovo a combattere per i diritti dei lavoratori, in un momento in cui dovremmo avere altre priorità e invece stiamo di nuovo lottando per le basi del contratto – dichiara Luciana Del Beato, Rsu Uilcom Fibercop -. Se le aziende, se i nostri politici non riescono ad avere un respiro più ampio, di lungo termine, e non riescono a fare una politica industriale per il Paese ecco, probabilmente, siamo noi lavoratori che dobbiamo svegliare queste coscienze. Noi non siamo contro le aziende, noi siamo parte dell’azienda, siamo i primi diretti stackeolder di queste aziende e volgiamo il benessere e la sostenibilità del settore».
«Parliamo di un contratto che non si rinnova ormai da due anni e mezzo e che, per noi, ormai è diventato l’argine alla deriva che sta accadendo in questo Paese rispetto a questo settore – spiega Guido Cupido, segretario Slc Cgil Abruzzo -. Disinteressa totale da parte della politica e aziende che, dopo due anni e mezzo, dopo aver ridotto diritti e salari delle persone, non vogliono recuperare almeno il potere d’acquisto che le retribuzioni del settore hanno perso».
«Al momento, abbiamo ricevuto un’apertura solo per quello che riguarda la parte normativa, quando dovevamo trattare degli aumenti economici non abbiamo avuto nessuna risposta. Abbiamo chiesto incontri al Ministero, la risposta che c’è stata da una parte del mondo datoriale è stata uscire dal contratto delle telecomunicazioni e applicare un contratto pirata e questo è un problema nel problema», conclude.
Nel corso della manifestazione le delegazioni delle tre sigle sindacali sono riuscite ad ottenere un confronto con il Prefetto all’interno del quale, come spiega Giancarlo Alonsi della Fistel-Cisl, è stata ribadita «l’importanza del rinnovo del contratto Tlc» come unico «contratto di riferimento». Inoltre, proprio in tal senso, le tre sigle hanno ribadito unitamente la necessità di una ferma presa di posizione da parte del Governo in difesa del contratto Tlc come l’unico da riconoscere per il settore in occasione del confronto al Ministero delle Imprese e del Made in Italy del 24 aprile, tra il ministro Adolfo Urso, la classe sindacale e il ministro delle politiche del lavoro Marina Calderone.